


e` il destino, ancora una volta, a dare le carte: proprio al giudice kristof komives, cittadino integerrimo, tocca sciogliere dal vincolo matrimoniale imre greiner, un medico che e` stato suo compagno di collegio e anna fazekas, che komives aveva incontrato qualche volta, molti anni prima. ma la sera che precede l`udienza komives, rincasando a tarda ora, trova ad aspettarlo greiner, e da lui apprende che un evento atroce e` sopravvenuto a rendere inutile la sentenza. nel corso di un tormentato faccia a faccia greiner raccontera` a komives la sua storia con anna e soprattutto pretendera` da lui una risposta, prima che sia tutto finito. a sua volta komives scoprira` le verita` che i sogni della notte svelano e le luci del giorno occultano.

il volume e` il catalogo della mostra tenutasi alla real aca`demia de bellas artes de san fernando (madrid 12 maggio - 30 giugno 2003).


"un giorno chiesi a mario luzi se potevamo continuare un dialogo che a me sembrava mai interrotto. dissi che mi interessava conoscere il punto di vista del poeta sul destino di un pianeta spaccato in due dall`abisso che separa il mondo dell`opulenza e dello spreco dall`universo dei dannati...". cosi` renzo cassigoli ricorda la genesi di questo libro che, partendo dalla tragedia dell`11 settembre, e quindi da le nuove paure, inevitabilmente si allarga a temi piu` ampi: il fondamentalismo religioso e le colpe dell`occidente, la separazione tra cultura e politica, la funzione della scienza.





scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione. nota introduttiva di emilio faccioli.





