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e` il destino dei grandi uomini di subire presto o tardi un processo di revisione e ridimensionamento che ha sempre l`aria di un atto d`accusa. che cosa resta in piedi oggi dei critici di freud? tra i suoi avversari piu` formidabili tre si sono segnalati per la sistematicita` della loro critica: il sociologo frank sulloway, l`ex-psicoanalista jeffrey masson e il filosofo adolf grunbaum. secondo sulloway, freud riprese gran parte delle sue concezioni da darwin e dai pensatori dell`epoca. tesi di masson e` che freud, nell`abbandonare l`originaria ipotesi della seduzione, si arrese alle pressioni della societa` scientifica viennese. grunbaum sostiene che le concezioni di freud, soprattutto quella dell`inconscio, sono state rifiutate dall`evidenza empirica.

nutrimento e veleno emotivo possono intrecciarsi tanto strettamente da non potersi piu` distinguere. in casi estremi, lo stesso nutrimento necessario alla vita puo` risultare tossico. il problema e` a un tempo personale e sociale: sommersi dalle tossine culturali e politiche, ci siamo abituati a razzolare fra montagne di spazzatura alla ricerca di qualche boccone nutritivo. ispirandosi alla propria esperienza clinica, michael eigen propone interrogativi fondamentali sul significato dell`essere vivi. grazie a una serie di casi di individui che cercano nutrimento nei veleni, ci guida nella difficile impresa di distinguere il vero nutrimento dal veleno e dalle tossine. la vita di noi tutti e` contrassegnata da mescolanze di trauma e di nutrimento. qualche volta la bilancia pende troppo dall`una o dall`altra parte. il trauma puo` essere tanto grave da rendere sempre meno possibile il nutrimento. le difficolta` sono ancora maggiori quando il trauma si trasforma in nutrimento. che i nostri sforzi nutritivi contengano veleni sociali e psichici, che, in varia misura, noi stessi siamo tossici, fa parte della sfida che ci troviamo costretti ad affrontare. la nostra fede (sempre messa alla prova) e` che far fronte a questa sfida finisca col condurci in luoghi che altrimenti non saremmo stati capaci di scoprire, e che alcuni di questi luoghi compensino pienamente la fatica del viaggio.

`gruppi d`incontro` e` un`espressione generica che designa i tipi di esperienza intensiva di gruppo, sorti negli stati uniti intorno alla fine degli anni quaranta. i fattori che hanno dato origine a questa forma di esperienza di gruppo sono molteplici, ma si possono individuare due filoni principali, e cioe` l`attivita` svolta al massachusetts institute of technology da kurt lewin, il grande teorico della gestalt psychologie emigrato in america, e l`attivita` svolta al counseling center dell`universita` di chicago da carl rogers. in questo volume rogers non tenta di proporre un quadro teorico del processo dei gruppi d`incontro, ma si limita a cercare di sistematizzare ed esporre la sua trentennale esperienza in questo campo. il suo e` un atteggiamento aperto, nemico di ogni speculazione, rivolto all`esperienza, ma anche consapevole della necessita` di arrivare a concettualizzazioni piu` ampie e comprensive, che consentano di capire meglio come e perche` agisca l`esperienza di gruppo. col suo stile semplice e scorrevole, con la ricchezza umana della sua esperienza, con la sua profonda capacita` di comprensione, rogers ha scritto un libro estremamente stimolante e vivo, che e` forse la migliore presentazione esistente del fenomeno dei gruppi d`incontro.

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