
nel 1972 tre giovani scienziati del celebre mit di boston pubblicarono un rapporto destinato a fare epoca. si intitolava "i limiti dello sviluppo" e nel giro di poco tempo divento` un bestseller assoluto. in quel saggio gli autori, pionieri delle scienze informatiche, gettavano uno sguardo verso il futuro e, grazie a modelli di calcolo computerizzati, riuscivano per la prima volta a mostrare in modo inequivocabile le conseguenze della crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite. trent`anni dopo, armati di strumenti informatici ben piu` raffinati e di una mole enorme di dati statistici, quegli stessi autori si sono riuniti per lanciare ancora il loro grido d`allarme. con uno stile semplice e piano e con rigore scientifico i tre scienziati non possono fare altro che confermare le previsioni di trent`anni fa, e metterci in guardia sui devastanti effetti dell`azione umana sul clima, la qualita` delle acque, la biodiversita` marina, le foreste e tutte le altre risorse naturali. prima che sia troppo tardi.




ambigui, misteriosi, carichi di un arcano simbolismo, gli undici racconti di rappresentano i primi riuscitissimi tentativi di gabriel garcia marquez di dar vita a un universo letterario nel quale il realismo delle cose quotidiane si mescola con le atmosfere della magia. gia` nei primi testi di questo volume il mondo della quotidianita` risulta stravolto dall`intrusione di elementi fiabeschi e surrealmente macabri, spiazzanti allegorie di duplicazione e di morte nate dalle nevrosi e dalla solitudine, mentre negli ultimi racconti, tra i quali il , vero e proprio atto fondativo della citta` che verra` poi cantata in , lo spazio fantastico giunge a prendere definitivamente il sopravvento.









stanco di storie tristi, reali o immaginarie, mauro corona ha deciso che e` arrivato il momento dell`allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. e quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "barzellette letterarie" come quella di rostapita, clausura e santamaria, riuniti per ammazzare il maiale ma troppo ubriachi per riuscirci davvero, o racconti che l`autore ha raccolto a erto e dintorni, nei paesi e nelle osterie, come quello di don chino, prete anziano, incapace di arrampicarsi fino alla casa piu` arroccata del borgo e di polte che, per ripagarlo della mancata benedizione, quasi lo uccide lanciandogli addosso una forma di formaggio. cosi`, scolpiti dalle sapienti mani di corona, momenti di vita di montagna, episodi tragicomici ed esilaranti diventano novelle, piccole grandi leggende da tramandare alle generazioni future. chi legge percepisce subito quanto l`autore si sia divertito nello scrivere - "come mi sono sempre divertito a fare libri, a raccontarmi storie per rimanere a galla" dice -, eppure lui stesso ammette di essersi accorto, procedendo nella stesura, di non essere stato fedele fino in fondo all`intento iniziale: a ben guardare, infatti, le storie raccolte in questo volume non sono tanto allegre. traggono tutte origine da fallimenti, solitudini, tristezze, "ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio".

"questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni..." cosi` piero angela riassume e spiega la sua ultima fatica, un testo scritto di getto e nato dall`urgenza del momento, e dalle enormi sfide che ci attendono. un lascito morale, dopo una lunghissima carriera al servizio dell`informazione e della formazione di generazioni di italiani. "com`e` possibile" si chiede in queste pagine "che un paese come l`italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civilta`, oggi sia cosi` in difficolta`, e abbia perso le sue luci?" la risposta e` in dieci semplici capitoli, dieci aree critiche su cui occorre agire. per oltre cinquant`anni piero angela si e` occupato a tempo pieno di scienza, tecnologia, ambiente, informazione, energia, televisione, comportamenti, e ha scritto "dieci cose che ho imparato" per condividere con i lettori alcune proposte, frutto della sua lunga esperienza sul campo. con questo libro, a cui ha lavorato fino all`ultimo, colui che e` stato per tutti il volto rassicurante della scienza ha voluto dirci come usarla per migliorare le cose. per rilanciare l`italia con una nuova visione.
