
quando l`idea di "classici americani" sembrava una contraddizione in termini, d.h. lawrence fu il primo a individuare nella letteratura americana dell`ottocento una specifica tradizione nazionale, fatta di tragica e disperata vitalita`, di ipocrisia, rettitudine e continua capacita` di trasformazione, e costruita in aperta antitesi alla cultura europea. merito di per se` considerevole, ma che appare quasi trascurabile non appena ci si rende conto che questo libro offre, piu` che una sequenza di sia pur illuminanti saggi critici, una vera e propria galleria di ritratti psichici-di fenimore cooper e edgar allan poe, nathaniel hawthorne e herman melville -, animati da una voce inconfondibile, ora beffarda e insinuante, ora imperiosa e tonante. ritratti che non cessano di provocarci, di sfidarci a un inesauribile incontro e scontro con lawrence e con gli autori di cui parla.

si immagina tra petrarca stesso e sant`agostino; ma essi non sono che personificazioni e drammatizzazioni delle due contraddittorie componenti dell`anima del poeta l`anelito religioso da una parte, la brama di gloria e la schiavitu` d`amore dall`altra in contrasto tra loro. ci troviamo di fronte quindi allo stesso conflitto che da` vita alla grande poesia delle "rime". ma nel "secretum" sant`agostino non esce vincitore dal colloquio la cui chiosa potrebbe essere un verso del "canzoniere" stesso: "ch`io vedo il meglio ed al peggior m`appiglio". petrarca, infatti, continuera` a scrivere poesia d`amore negli anni successivi: solo concludendo le "rime", all`avvicinarsi della morte, nella preghiera alla vergine chiedera` che lei lo perdoni dell`"error" e prenda atto dei suoi "cangiati desiri", affinche` "almen l`ultimo pianto sia devoto". si puo` ben dire che, per petrarca, letteratura e vita coincidono.

comici e divertenti, dai toni leggeri e talvolta sboccacciati, i drammi satireschi venivano rappresentati nell`antica grecia alla fine di ogni trilogia tragica, allo scopo di alleggerire i racconti spesso feroci e cupi delle tragedie. protagonisti di queste storie avventurose, buffe parodie delle tragedie piu` famose, erano eroi e mostri mitologici. polifemo, l`orribile orco omerico, nel ciclope di euripide diventa un elegante gentiluomo di campagna, mentre satiri e sileni sono i maldestri seduttori di danae nei pescatori, o i goffi atleti negli spettatori. in questo volume sono raccolti e tradotti i piu` importanti frammenti dei drammi satireschi, corredati da un ampio apparato di note e da una dettagliata introduzione.

"agonia della notte" e` il secondo romanzo del ciclo narrativo intitolato "i sotterranei della liberta`", dopo "tempi difficili". in questa trilogia amado tenta una ricostruzione della storia politica del suo paese descrivendo il periodo di dittatura di vargas, il cosiddetto estado novo. e per fare cio` utilizza le sue capacita` di narratore e di "cantastorie", mescolando vicende e personaggi di tutti gli strati sociali, intrecciando storie vere e inventate, sapidi fondali tropicali e squallidi panorami metropolitani.

un ragazzo ricchissimo e molto viziato viene salvato da un naufragio nelle fredde acque dei mari del nord da pescatori alla ricerca di grandi banchi di pesce. sono loro i "capitani coraggiosi", i solitari delle golette temprati dalle tempeste e dai sacrifici. il ragazzo dovra` adattarsi ad una vita durissima che lo maturera` e che lo fara` diventare un uomo.


"ho passato tanti anni a chiedermi perche` non ho mai smesso di scrivere questi quaderni. adesso lo so: perche` amo la mia vita e non voglio rischiare di dimenticarlo mai." si conclude cosi` il lungo diario che nel 2010 tiziano ferro sceglie di aprire ai fan, trovando una difficile misura tra sincerita` e pudore, malinconia e spensieratezza, entusiasmo e disincanto. era il 20 febbraio, la vigilia dei suoi trent`anni e di una nuova stagione della vita da affrontare finalmente a viso aperto. questo nuovo diario riprende la cronaca dei giorni proprio li` dove si era interrotta per raccontare dal di dentro l`esperienza catartica della scrittura, la nascita di un disco e la sofferta ricerca - su una strada non sempre lineare - dell`equilibrio interiore. ma soprattutto, la conquista di una nuova, esaltante, decisiva consapevolezza: l`amore e` una cosa semplice.


salutato come il gorkij dei balcani, panait istrati e` il poeta del mondo degli irregolari, descritti con toni favolistici e struggenti. protagonista del romanzo e` stavro, il primo gay proletario della storia letteraria, alla ricerca itinerante della sorella kyra kyralina, ragazza di fulgida bellezza. adrian, alter ego dell`autore, abbandona giovanissimo la madre e la citta` natale per seguire stavro, venditore ambulante di limonate. le turbinose avventure di stavro danno vita a un racconto nel racconto, che moltiplica quasi all`infinito le strade dell`assiduo vagabondare - per scelta o per forza - lungo le vie del romanzo e del mondo. pagina dopo pagina emerge la figura magica, sensuale, imperiosa della bellissima kyra, sorella perduta e splendente miraggio di giovinezza e di piacere, che stavro ricerca senza sosta, dalla romania a istanbul, dalla turchia alla siria e al libano, in un susseguirsi di colpi di scena mirabolanti, alternati a struggenti squarci di poesia. classico contemporaneo di stralunata e feroce bellezza, "kyra kyralina" e` scavato come una pozza d`acqua trascolorante e limpida nella vita inquieta di panait istrati, insieme romeno e autentico cosmopolita. prefazione di goffredo fofi, nota introduttiva di gino lupi.


Show elettro-acustico, inciso alla Royal Albert Hall, 2018
