
tina si chiamava assunta adelaide luigia modotti. era nata a udine nel 1896, da un`umile famiglia. il padre era un muratore di idee socialiste, lei dovette ben presto lasciare la scuola e lavorare per aiutare la famiglia, poi emigro` negli stati uniti dove stavano crescendo i grandi movimenti sindacali. la vita culturale e artistica in fermento a san francisco, los angeles, hollywood e a citta` del messico le dischiusero la via prima del teatro e del cinema, poi della fotografia. donna appassionata, si dedico` alla causa rivoluzionaria in messico, lavoro` per soccorso rosso, combatte` con le brigate internazionali in spagna. mori` in circostanze poco chiare a citta` del messico nel 1942.

e` la storia, narrata in prima persona e ambientata tra brescia, mantova e verona, di un ragazzo, figlio di un partigiano, che, insieme alla sua banda di amici, partecipa nonostante la sua giovane eta`, alla guerra civile successiva all`8 settembre 1943. il freddo nelle ossa e` la paura, che viene comunicata senza retorica, con ironia e con freschezza.


ultima opera di shakespeare, "enrico viii" appare il proseguimento ideale dei `romances`, drammi finali del suo itinerario teatrale. coronamento delle "storie inglesi" nell`immagine di una monarchia pacifica e trionfante, offerta dalla gloria di enrico e piu` ancora dai trionfi futuri, annunciati nella scena conclusiva, di elisabetta e giacomo i, il dramma trova il suo punto di forza nella figura di caterina. unico grande personaggio della vicenda, insieme a quello di wosley, la regina abbandonata conclude la serie delle figure femminili dei `romances` con l`immagine di una donna sconfitta, esempio forse unico del teatro shakespeariano di una parabola di ascesa e caduta vissuta in assoluta innocenza.











"l`estasi insicura" e` una delle sillogi piu` corpose di silvio raffo, suddivisa in venti brevi suite secondo la proverbiale misura e armonia "classica" caratteristiche del suo stile, che ha attraversato le stagioni degli sperimentalismi e delle avanguardie ignorandole e mantenendosi sempre fedele alle esigenze di una lirica melodica e insieme modernissima per le componenti esistenzialiste dei suoi contenuti. maestri di raffo che lo hanno incoraggiato riconoscendo in lui un erede ideale sono mario luzi, maria luisa spaziani e sandro penna. gli esponenti della critica letteraria che hanno elogiato la sua figura e il suo "anticonformismo iperlirico" e la sua "tradizionalita` eversiva" sono stati principalmente elio gioanola, giorgio barberi squarotti e enrica salvaneschi. prefazione di silvio aman.