

"e chi sono io? la figlia della gallina nera? si diceva in casa quando si era vittima di un sopruso o di una negligenza. l`ultima a essere servita a tavola o a ricevere il bacio della buonanotte poteva lamentarsi di essere trattata come la figlia della gallina nera". di fronte alla tovaglia quadrettata di una trattoria di provincia, gloria origgi ripercorre la propria infanzia nella milano degli anni settanta attraverso le parole di casa sua. si scopre allora quanto sia misero dire "farsi un baffo" quando ci si puo` "fare un baffo a tortiglioni"; quanto l`espressione "bru bru" calzi all`uomo d`affari arricchito e un po` cafone; quanto "la sorella di ciro menotti" fosse mal pettinata. "amecche", "accalappia-pinconi", "spetinenta" e tante altre ancora sono le voci di un lessico famigliare nel quale l`autrice racconta la storia di un`infanzia dorata e dello strappo segnato dalla morte della madre, restituendoci un`immagine dura e scanzonata dell`italia del nostro passato prossimo.



nel 1995, anno della sua prima edizione, questo saggio ha scatenato aspre polemiche e accesi dibattiti, tanto da diventare un punto di riferimento imprescindibile, un classico ampiamente diffuso e tradotto. il teologo hans ki`mg e lo storico della letteratura walter jens discutevano di una morte che viola la dignita` dell`uomo: quella che spegne, talvolta dopo sofferenze prolungate artificialmente dalla medicina, un corpo e una mente piagati da malattie incurabili. da allora i dubbi, i timori, la diffidenza che accompagnano le pratiche di eutanasia non si sono placati; chiesa, politica e morale faticano ancora a trovare un punto d`incontro. e walter jens oggi sta vivendo in prima persona il dramma su cui si interrogava: affetto da alcuni anni da demenza senile, e` sprofondato in un mondo al di la` del pensiero, al di la` delle parole. nei contributi inediti di questa nuova edizione, hans kling, insieme a inge jens - la moglie di walter, che racconta la sua sofferenza e la sua disperata ricerca di una direzione da seguire - tira le fila del dibattito attuale e lancia un appello per una discussione oggettiva, che metta al primo posto l`uomo e la sua volonta`, e sopratutto che riconosca al malato la liberta` di scegliere come lasciare questo mondo.

"quando estraiamo dei libri dalla nostra biblioteca, gli altri si mettono di traverso, nel vuoto che quelli hanno lasciato, come se non volessero piu` lasciarli tornare". mentre affrontavo novecento italiano ho pensato di continuo a quanti di noi (io, per primo) si prefiggono di completare questo o quello scaffale della propria biblioteca, piccola o grande che sia: e rinviano sempre il momento in cui mettere in pratica il loro proposito perche` non hanno tempo, perche` hanno incombenze piu` urgenti, preoccupazioni piu` gravi, o semplicemente perche` avrebbero bisogno di un amico che li consigliasse, con cui magari discutere delle proprie scelte. il repertorio che vi propongo non ha in effetti altro scopo che fornirvi qualche suggerimento per completare quel dato scaffale o per integrarlo con qualche lettura di un libro, preso in prestito da una biblioteca pubblica". ripercorrendo il secolo appena terminato, guido davico bonino offre una serie di consigli per orientarsi in questo variegato universo e seleziona, fra gli oltre trentamila volumi pubblicati, quei 500 che hanno lasciato un`impronta. pagina dopo pagina sfilano non solo i cosiddetti capolavori, ma anche i romanzi popolari, la narrativa di genere, dal giallo allo storico al rosa, i bestseller in un percorso cronologico stimolante e ricco di sorprese.

sanguineti e` noto come traduttore di versi scritti per il teatro (eschilo, sofocle, euripide, aristofane, seneca), ma le sue traduzioni coprono anche altri generi poetici che vanno dal poema didascalico alla lirica, all`elegia e all`epigramma. comune con le traduzioni teatrali e` il gusto per una parola sonora, da pronunciare. e la fedelta` al suono e al ritmo e` una regola ancora piu` rigorosa della fedelta` al senso (che pure non manca, nonostante la leggenda secondo cui sanguineti sarebbe sempre autore di riscritture molto libere o quasi autonome dal testo di partenza). le scelte di sanguineti rivelano l`aspirazione verso una "traduzione a calco" che riproduca l`originale proprio a partire da alcuni elementi formali. ma proprio in questo modo sembra emergere l`anima, cioe` la struttura profonda dei testi affrontati. testi e autori, peraltro, molto diversi fra loro: dal de rerum natura di lucrezio, amato come padre del materialismo, ai sonetti di shakespeare, di cui sanguineti esalta le profondita` manieristiche, al goethe ironico e sensuale delle elegie romane o a quello licenzioso degli epigrammi veneziani. una varieta` di temi e toni che esalta l`esercizio tecnico di sanguineti e la sua straordinaria "prova d`attore".





dopo la pluriennale immersione nella poesia virgiliana che ha dato come esito la recente, apprezzatissima traduzione dell`eneide, alessandro fo torna con questo libro a proporsi come poeta in proprio. la poesia di questa raccolta e` estremamente contigua, per forma e ispirazione, ai meccanismi della preghiera. dunque una sequenza di tentativi di accostarsi al divino, ma nello stesso tempo un acuto scrutare nell`esistenza di cose e persone; una inesausta ricerca delle particelle infinitesimali di quella sostanza angelica che abita nelle contingenze terrene e umane meno canoniche. le poesie di questo libro sono trame, filamenti che in modi anche eccentrici collegano punti disposti chissa` dove, oltre la nostra percezione, e giorni e luoghi scolpiti nelle nostre reali esistenze, senza trascurare le musiche: da chopin alle comuni battute rubate ai dialoghi quotidiani. e se di questi fili possiamo osservare solo uno dei capi, il piu` vicino, l`altro puo` forse essere intuito, riconosciuto in alcune tracce disseminate fra le pieghe dell`esperienza di ogni giorno.

al centro di questo racconto due romantiche e tormentate storie d`amore quella di sophie e edouard lefevre in francia durante la prima guerra mondiale e, circa un secolo dopo, quella di liv halston e suo marito david. "luna di miele a parigi" - uscito in inghilterra solo in ebook - si svolge alcuni anni prima degli eventi narrati nel romanzo "la ragazza che hai lasciato," quando le due coppie si sono appena sposate. sophie, una ragazza di provincia, si ritrova immersa nell`affascinante mondo della belle e`poque parigina ma si rende conto ben presto che amare un artista apprezzato come edouard implica qualche spiacevole complicazione. circa un secolo piu` tardi anche liv, travolta da una storia d`amore appassionante, scopre pero` che la sua luna di miele parigina non e` la fuga romantica che aveva sperato...







che cosa vuol dire appartenere al genere femminile o maschile? e possibile assegnare un`identita` sulla base del solo sesso biologico? judith butler e` convinta che non sia possibile e in questo libro affronta i luoghi comuni che si nascondono dietro quella risalente assunzione. come definire, allora, la propria identita`? decisivo e` trovare un `posto tutto per se`` fra maschile e femminile, ai margini delle rigide classificazioni prodotte dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla biologia e dalla linguistica. perche` non esistono due generi, ma numerose possibilita` che devono includere anche tutti i soggetti ritenuti anomali ed eccentrici dalle norme imposte e codificate. una posizione, quella di judith butler, che mette in discussione anche parte del femminismo occidentale che ha riprodotto la stessa gerarchia dei sessi, idealizzando la donna in maniera speculare a quello che ha fatto la cultura maschilista e patriarcale. la sfida lanciata e` chiara: ripensare l`identita` di ogni persona come qualcosa in continuo mutamento, che non si lascia ridurre ad alcun modello stereotipato. una sfida che puo` garantire l`accesso ai diritti e la qualita` della pratica democratica.