


un impiegatuccio francese, scontento del lavoro che fa e della donna con la quale vive, trova il coraggio, durante i giorni di ferie trascorsi a firenze, di lasciare la sua compagna e il lavoro. e come per premiare il suo coraggio, il caso sembra accorgersi di lui.


avventure mancate, solo sfiorate e mai concluse si rincorrono in questi racconti, che intrigano il lettore con la freschezza e l`ironia della vita fuggente. i protagonisti sono uomini estrosi, coppie che si attraggono ma troppo intimidite, donne che alludono a segreti affascinanti o dolorosi, ma forse inesistenti. e in tutte le storie torna la mano leggera della romano.

un ritratto di guicciardini che affiora dalle pagine dell`"uomo senza qualita`" di musil, la delirante vita coniugale dell`economista pareto, la prodigiosa infanzia dell`ormai sconosciuto "distinto poliglotto" alfredo trombetti e l`esperienza, altrettanto dimenticata, dello scapigliato ambrogio bazzero. e l`inizio, le prime pagine definitive del famoso saggio sul linguaggio autoritario, per il quale pontiggia aveva raccolto migliaia di volumi e studiato per venticinque anni. questa raccolta di racconti e saggi non contiene inediti veri e propri, ma scritti di pontiggia comparsi in forma di articolo di giornale e mai usciti in volume, oppure dispersi in edizioni a tiratura limitata o pubblicati molto tempo fa in volumi non piu` ristampati.








"il fedro, uno dei capolavori assoluti della filosofia e della letteratura occidentali, e` in platone il dialogo dell`eros e della bellezza, della follia divina e della felicita` che dona ai mortali, dell`anima e del suo destino oltremondano, della filosofia come persuasione dialettica, infine dell`enigma della scrittura. forse la piu` complessa e la piu` bella tra le opere del filosofo, o se vogliamo dell`inventore stesso della filosofia, opera prediletta dagli iniziati ai misteri platonici lungo il corso dei secoli fino a oggi, il fedro respira un`aria sorgiva, popolata di spiriti misteriosi, in cui riecheggia un canto melodioso: si sentono il profumo dell`erba del prato, lo scorrere limpido delle fonti, il frinire delle cicale. l`estate statica, immota, placidamente sopita, ospita e racchiude la conversazione di socrate con il personaggio eponimo, l`adorabile fedro, per la cui persuasione e conversione si strugge e disputa l`eros della filosofia." (dall`introduzione di susanna mati)




