gli agnelli sono l`unica tra le dinastie storiche del capitalismo italiano ad aver conservato una posizione paragonabile a quella dei tempi d`oro, della nascita delle grandi industrie moderne tra la fine dell`ottocento e l`inizio del novecento, e sono un simbolo del capitalismo famigliare non solo in italia. in questo libro si racconta chi sono gli eredi del senatore giovanni agnelli, il fondatore della fiat, attraverso piu` di cento microritratti di fratelli, cugini, nipoti, zie. sono bozzetti fatti di ritagli, notizie laterali, cenni personali, aneddoti, in cui vengono tratteggiati personaggi noti, ma anche meno conosciuti. si raccontano le loro parentele, le professioni che svolgono, i luoghi dove vivono o hanno vissuto. le vicende dell`economia e dell`industria italiana si intrecciano alla storia dei rami della famiglia, nel tentativo di definire lo spazio di questa dinastia nell`immaginario del nostro paese.
come hanno potuto caino e abele generare l`umanita`? quando e` stato creato andreotti? e i puffi? perche` il signore distrusse gomorra? gesu` era bravo a fare le moltiplicazioni. ma le somme? i corinti hanno mai risposto a san paolo? a questi e ai mille altri dubbi che ci hanno assillato fin dalle prime lezioni di catechismo risponde giobbe covatta, con l`aiuto delle illustrazioni di stefano disegni. traduzione di paola catella dall`originale napoletano "dicette giobbe".
quella fra cristianesimo e natura e` stata nei secoli una relazione tormentata ma, nello stesso tempo, fondamentale nella formazione della civilta` occidentale. ed e` il tema al centro di questo volume che raccoglie 365 immagini affiancate da altrettante citazioni: una foto e una frase al giorno. dai versi poetici ai passi biblici, dalla prosa dei saggi alle regole ortodosse degli ordini monastici, il tema di dio e del creato viene articolato sotto molti riflessi e punti di vista.
stanco di storie tristi, reali o immaginarie, mauro corona ha deciso che e` arrivato il momento dell`allegria: basta disgrazie o morti ammazzati, esiste un tempo per la gioia. e quale modo migliore per rallegrarsi se non recuperando storie antiche perdute tra i boschi? "barzellette letterarie" come quella di rostapita, clausura e santamaria, riuniti per ammazzare il maiale ma troppo ubriachi per riuscirci davvero, o racconti che l`autore ha raccolto a erto e dintorni, nei paesi e nelle osterie, come quello di don chino, prete anziano, incapace di arrampicarsi fino alla casa piu` arroccata del borgo e di polte che, per ripagarlo della mancata benedizione, quasi lo uccide lanciandogli addosso una forma di formaggio. cosi`, scolpiti dalle sapienti mani di corona, momenti di vita di montagna, episodi tragicomici ed esilaranti diventano novelle, piccole grandi leggende da tramandare alle generazioni future. chi legge percepisce subito quanto l`autore si sia divertito nello scrivere - "come mi sono sempre divertito a fare libri, a raccontarmi storie per rimanere a galla" dice -, eppure lui stesso ammette di essersi accorto, procedendo nella stesura, di non essere stato fedele fino in fondo all`intento iniziale: a ben guardare, infatti, le storie raccolte in questo volume non sono tanto allegre. traggono tutte origine da fallimenti, solitudini, tristezze, "ricordano gente semplice, vissuta senza luci di ribalta, passata al buio del mondo in silenzio".