
"il mare non bagna napoli" e` - sottolinea pietro citati nella prefazione - una straordinaria discesa agli inferi: nel regno della tenebra e delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure dei morti. di rado un artista moderno ha saputo rendere in modo cosi` intenso la spettralita` di tutte le cose, delle colline, del mare, delle case, dei semplici oggetti della vita quotidiana. anna maria ortese attraversa l`ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita. nei racconti compresi nella prima parte del libro, questi sguardi penetrano nel cuore dei personaggi: ne rendono la musica e il tempo interiore, come molti anni prima aveva fatto cechov".



insieme al mahabharata, il ramayana e` non solo una delle piu` antiche epopee della mitologia indiana, ma anche uno dei testi sacri piu` importanti della tradizione religiosa e filosofica del subcontinente. in india e` considerato un`opera degna di devozione e rispetto, alla stregua della bibbia in occidente. il nucleo originario del poema e` databile tra il vi e il iii secolo a.c. e narra l`epopea del principe ra - ma, ingiustamente esiliato dalla sua patria e privato della sua sposa. condotta a partire dalla storica edizione di gaspare gorresio, fondatore nell`ottocento dell`indologia italiana, questa traduzione si presenta in tre volumi con note critiche e glossario curati da alcuni dei piu` autorevoli indologi contemporanei.