



piu` di cento sopravvissuti raccontano la loro storia, componendo un grande racconto corale dell`ebraismo italiano. dal mondo di prima, l`infanzia, la scuola, alle leggi antiebraiche e alla conseguente catena di umiliazioni. e poi l`occupazione tedesca, gli arresti, le detenzioni, la deportazione. complessivamente nel 1943 venne deportato circa un quinto degli ebrei residenti sul territorio italiano: oltre 9000 persone. nella quasi totalita` dirette ad auschwitz. ma chi erano gli ebrei italiani? all`inizio degli anni trenta erano circa 45 000 persone; le comunita` piu` consistenti erano quelle di roma (oltre 11 000), milano, trieste, torino, firenze, venezia e genova. comunita`, in generale, fortemente integrate nel tessuto sociale del paese, a tal punto che dopo la liberazione solo un`esigua minoranza dei sopravvissuti scelse, a differenza degli ebrei di altre nazionalita`, di vivere altrove. un mosaico di testimonianze che ha sui lettori un effetto dirompente proprio grazie al fittissimo intreccio di ricordi, traumi, sogni, rabbia, smarrimento, sensi di colpa, e persino speranza, dopo il ritorno alla vita.



il mondo del teatro professionistico non piaceva a pier paolo pasolini, gli era estraneo: a dominare sulle scene era infatti una lingua artificiale che a lui suonava falsa, artefatta, convenzionale. eppure, mentre nelle dichiarazioni pubbliche il poeta rimarcava lontananza e disinteresse per il palcoscenico, a un livello piu` profondo un`urgenza nutriva la sua creativita`, e intorno alla meta` degli anni sessanta, nell`era della televisione e delle masse, il tanto bistrattato teatro divento` quasi una via di fuga. con questo secondo volume si conclude la raccolta delle tragedie scritte in quel periodo: vi sono contenuti il dramma porcile, in dialogo simbolico con l`omonimo film, nel quale si racconta la vita di un grande industriale tedesco e si descrive l`eterna ipocrisia con cui si cementa la classe al potere; orgia, l`unica portata in scena con la cura personale dell`autore, in cui si mostra la disperata lotta di chi e` diverso contro la normalita` che respinge ai margini; infine bestia da stile, la storia del poeta cecoslovacco jan che lo stesso autore non ha esitato a definire . in appendice, tra gli altri materiali, compare il manifesto per un nuovo teatro, un documento teorico in cui pasolini ribadisce le sue dure critiche al teatro borghese italiano rilanciando l`idea di un insieme antico e innovatore, da cui sarebbe dipeso tutto il suo lavoro futuro. prefazione di oliviero ponte di pino.