rimasto inedito per quasi cinquant`anni questo diario raccoglie le confessioni di drieu dall`inizio della guerra alle soglie della morte: le ultime righe sono scritte due giorni prima del suicidio. fra queste due date, la guerra, l`invasione della francia, vichy e la collaborazione, la liberazione di parigi. e` la lenta cronaca di una fine: ed e` questa consapevolezza a dare un`acerba tensione alle pagine del diario, dove l`analisi dei propri fallimenti si unisce alle riflessioni sull`inarrestabilita` della decadenza europea, sulla "fine delle patrie", sui limiti dei nazionalismi, sui rapporti tra fascismo e comunismo, che acquistano oggi una strana attualita`.
"dovendo riassumere, direi questo: tutti a sentire, nell`aria, un`incomprensibile apocalisse imminente; e, ovunque, questa voce che corre: stanno arrivando i barbari. vedi menti raffinate scrutare l`arrivo dell`invasione con gli occhi fissi nell`orizzonte della televisione. professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si e` lasciato dietro il passaggio di un`orda che, in effetti, nessuno pero` e` riuscito a vedere. e intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura. i barbari, eccoli qua. ora: nel mio mondo scarseggia l`onesta` intellettuale, ma non l`intelligenza. non sono tutti ammattiti. vedono qualcosa che c`e`. ma quel che c`e`, io non riesco a guardarlo con quegli occhi li`. qualcosa non mi torna." (alessandro baricco)