
"possa venire il giorno (e forse verra` presto) in cui fuggiro` nei boschi di qualche isola dell`oceania, a vivere d`estasi, di calma e d`arte, circondato da una nuova famiglia, lontano dalla lotta europea per il denaro. li` a tahiti potro` ascoltare, nel silenzio delle belle notti tropicali, la dolce musica sussurrante degli slanci del mio cuore in amorosa armonia con gli esseri misteriosi che mi saranno attorno. finalmente libero, senza preoccupazioni di denaro, potro` amare, cantare e morire", cosi` scrive gauguin alla moglie mette qualche mese prima di partire per i mari del sud. per gauguin, e soprattutto per la sua pittura, e` un`esperienza decisiva, e` come tornare alle radici dell`esistenza, a un mondo fatto di istinto, di genuinita`, di ritmi naturali e di silenzi. ed e` questa realta` che gauguin ritrae nelle sue tele e racconta nelle pagine di un quaderno che intitola semplicemente "noa noa", profumo. un taccuino d`impressioni, che l`artista trascrive una volta rientrato a parigi: "preparo un libro" scrive alla moglie nell`autunno del 1893 "su tahiti che sara` molto utile per far capire la mia pittura". una sorta di memoriale, a supporto della sua arte, a rafforzare quel sentimento di primitivita` cosi` nuovo e cosi` difficile da far comprendere ai moderni europei. il testo e` qui presentato nella versione originale - non rimaneggiata dal poeta charles morice, a cui gauguin aveva affidato la revisione del manoscritto - e accompagnato da una selezione di lettere da tahiti alla moglie e agli amici.

e` con il suo diario da ragazzo, non ancora scrittore che singer scopre la sua vocazione a narrare, a reinventarsi la favola della vita nella miseria e nell`angustia del ghetto di varsavia. singer, emigrato negli stati uniti nel 1935, quando in europa cominciava a soffiare la tempesta hitleriana, rivive con dolcezza, arguzia e forza una lontana stagione della sua vita.



complessita`, coscienza, simmetria, campo, eredita`, riduzionismo. oggi la ricerca scientifica si struttura attorno a una serie di grandi temi che attraversano e coinvolgono discipline diverse, a volte stravolgendone i confini, altre volte facendo emergere nuovi ambiti di ricerca. questo libro e` costruito attraverso centoventi ampie voci, ciascuna delle quali definisce il concetto esaminato, ne delinea le implicazioni nei diversi campi di ricerca, ricostruisce i dibattiti e le ricerche che si sono svolti intorno ad esso. il risultato e` una mappa dei concetti e dei filoni fondamentali sui quali si concentra il dibattito scientifico tra ventesimo e ventunesimo secolo, una panoramica affascinante dei grandi mutamenti del pensiero e della conoscenza.



un epistolario in gran parte inedito che va dagli anni della maturita` liceale fino agli ultimi mesi di vita. una testimonianza che ci mette in contatto con la fascinosa e sfuggente personalita` di fenoglio, con la sua etica austera e il suo assiduo lavoro di scrittore.







questo e` un viaggio nel cuore della piu` bella stagione del fotogiornalismo internazionale. da parigi a londra, da new york a roma, da budapest a mosca, da kabul alle pianure della cambogia, mario dondero svela le storie che stanno dietro le fotografie sue e di altri, il confronto con mostri sacri come robert capa, i grandi eventi del xx secolo, dalla guerra di spagna alla grande depressione americana, dalla caduta del muro di berlino alla guerra in iraq. nelle sue parole sottili, ironiche, appassionate, scopriremo chi sono stati i primi fotoreporter, i primi creatori di agenzie, le ferree regole del mercato e quello che impongono. ma, soprattutto, troveremo cosa rende straordinario il mestiere del fotoreporter, lo spirito nomade, il misto di adrenalina e paura nelle situazioni di pericolo, l`impegno civile, la curiosita` per l`altro. una storia ricca di persone e umanita`, la vera cifra della migliore fotografia perche` "non e` che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perche` esistono. diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz`anima."







