

fin da adolescente virginia woolf aveva sofferto di ricorrenti attacchi di una malattia nervosa che la costringeva a lunghi periodi di inattivita` e di profonda depressione. ma nonostante cio` la sua morte sorprese tutti, a cominciare da suo marito leonard e sua sorella vanessa, i piu` vicini parenti. il suicidio di virginia ha fatto a lungo discutere critici letterari e biografi. sembrava che il successo letterario e la costante presenza di amici molto cari avessero scongiurato la tendenza suicida che si era gia` manifestata nella scrittrice. ma fu proprio il suo coraggio e la sua lucidita` di fronte ai sintomi che preludevano a un ennesimo e forse definitivo piombare nella malattia che la spinsero a scegliere la morte. grazie a questa raccolta di piu` di duecento lettere di scrittori, amici, letterati e conoscenti - tra cui d.h. lawrence, t.s. eliot, vita sackville-west, mary sarton e e.m. forster inviate in questa occasione a leonard woolf e alla sorella vanessa bell possiamo sentire il polso di coloro che conobbero e amarono un personaggio tanto geniale quanto umano come virginia woolf. da ogni lettera traspare un aspetto particolare, un inedito dettaglio, un omaggio affettuoso e l`impronta di un ricordo indelebile.






un diario di frammenti e illuminazioni, una raccolta di occasioni registrate dalla mente e trascritte dalla penna sul foglio bianco, una raccolta di impressioni fugaci che diventano ognuna un`epifania, una scoperta o riscoperta della bellezza e della bonta`. attraverso un procedere quasi onirico, simile a quello stato di parziale incoscienza che e` tipico del passaggio dalla veglia al sonno, handke trascrive, quasi medianicamente, i segni del risorgere del bello in una serie di aforismi brucianti e luminosi, che alleggeriscono il mondo del suo "peso" e lo riconducono a una levita` che si direbbe originaria.
