




yukio mishima e` un personaggio complesso. ultranazionalista, devoto all`imperatore, tetragono difensore delle tradizioni marziali, esteta del sangue e del corpo, eccentrico ed esaltato, e` gia` uno scrittore famoso quando ideo kobayashi, importante critico letterario, lo avvicina per una conversazione. kobayashi e` di destra, come lo scrittore. anni dopo, poco prima del suo suicidio plateale, e` invece un critico marxista ad avvicinarlo, takashi furubayashi. due interviste, due toni differenti, due prospettive che lasciano emergere aspetti importanti della biografia, dell`ideologia e della poetica di mishima.











la scoperta che la cosa piu` grande di cesare erano i suoi debiti, e che questi furono la causa reale del suo successo politico, suscita una reazione di incredulita` e fastidio nel personaggio che parla in prima persona in questo romanzo: uno storico giovane e idealista che - a vent`anni dalla morte di cesare - raccoglie materiali per scriverne la biografia. brecht, narrando i colloqui del giovane col banchiere spicro, e riproducendo gli immaginari diari del segretario di cesare, raro, riscrive la storia di roma nel i secolo a.c., col risultato di restituirla, con sorprendente verosimiglianza, alla sua dimensione "affaristica".