Le più belle canzoni del BUSCADERO suonate dal vivo dai Borderlobo:
Alex Gariazzo (chitarre), Riccardo Maccabruni (piano, fisa, organo), Raffaele Kohler (tromba), Luciano Macchia (trombone), Paolo Ercoli (pedal steel), Michele Guaglio (basso)
special guests
RAFAEL GAYOL (batterista di Leonard Cohen) - DAVID FORD (UK) ELIJAH WALD (Usa) - RAY HEFFERNAN (Ireland) CAROLINE COTTER (Usa) - ANDY JOHN JONES (UK) - FREDDIE HALL (Usa) EDDY RAY COOPER (France) - ANDREA PARODI ZABALA
Evento GRATUITO - Posti limitati
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"la liberte` carte`sienne" di jean-paul sartre e` uno scritto emblematico nella storia della filosofia del novecento. pubblicato nel 1946, subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, ripropone il problema del libero arbitrio a ridosso di un momento storico in cui la liberta` era stata soffocata in gran parte d`europa. il saggio apparve nella collana "i classici della liberta`", fondata da un importante studioso dello "spirito borghese", bernard groethuysen. secondo il modello editoriale, cui partecipo` anche lo storico lucien febvre, il saggio introduceva a un autore che documentava con i suoi scritti la continuita` e la trasformazione dell`ideale "classico" di liberta` nella storia della coscienza europea. la nozione di liberta` che sartre delinea trae origine dal recupero del concetto di liberta`, cosi` come pensata da cartesio, caratterizzata dalla possibilita` e dall`autonomia della scelta. al di la` dei confini confessionali, il libero arbitrio e` proposto come un valore "transtorico", "secolarizzato", oggi si direbbe dell`uomo multiculturale. sartre considera cartesio come il filosofo che in un`epoca "autoritaria" pensa la liberta` dei moderni. a lui fa risalire con la dottrina del cogito, la dottrina della democrazia. questo testo sartriano, inedito in italia, viene qui presentato insieme con i brani di cartesio ai quali sartre fa riferimento. l`edizione offre cosi` una lettura comparata e quasi un dialogo tra due maestri del pensiero occidentale.
il filo rosso che lega fra di loro gli articoli raccolti in questo volume e` la difficolta` di informare per i giornalisti che possiedono l`orgoglio del proprio mestiere nel far conoscere notizie considerate scabrose e analizzarle secondo dati certi. e la difficolta` di esercitare il diritto all`informazione da parte di chi non e` disposto ad accettare pedestremente la visione del mondo spesso imposta, proprio attraverso i media, dai poteri economici e politici. da dieci anni gianni mina`, non trovando piu` spazio nella televisione, conduce attraverso i film documentari e la carta stampata la sua battaglia di giornalista fuori dal coro, stigmatizzando interventi approssimativi, ambigui o reticenti e smentendo le versioni ufficiali con la forza indiscutibile dei fatti. gli interventi raccolti in questo libro costituiscono un esercizio di controinformazione sugli avvenimenti piu` diversi e controversi del nostro tempo: dall`incontro con il subcomandante marcos alla cronaca della repressione messa in atto da un segmento delle nostre forze dell`ordine al g8 di genova nel 2001; dalle ipotesi sui meccanismi che hanno favorito gli attentati dell`11 settembre, alle rivelazioni del diplomatico usa wayne smith sulla ripresa delle relazioni con cuba che il presidente jimmy carter stava per firmare se non avesse perso le elezioni contro ronald reagan. osservazioni spesso provocatorie, ma comprovate e mai smentite, che costituiscono uno strumento per comporre un quadro lucido del nostro tempo.
"letti, divani, e giacigli, sono ospitali a viga`ta. e contemplano ingorghi e soprassalti. la prodigalita` e` un ardore di istintiva e disfrenata volutta`. si dipana come una corrente vitale a due fuochi: la passione gagliarda, che non si tiene ai limiti del ritegno; e la missione soccorrevole, da crocerossine che, per la societa` e la patria, e per il proprio piacere, esercitano le opere di bene come un darsi generoso secondo le esigenze ghiotte dell``appetito` da soddisfare, del `boccone` prelibato, del `ristoro`, e finanche del fervoroso `spolpamento`. a viga`ta si acclimatano divinita` pagane, santi, e creature circensi: una venere di lago e un apollo dormiente; uno splendore di ragazza, incline alle estasi, la quale, mentre dintorno preme il mistero del trascendente, corrompe e si corrompe con i propri aromi di purezza e la sua voglia di santita`, compiacendosi dei sogni lascivi, illusoriamente tattili, che tra uno spandersi di afrori di peccato mettono in comunicazione notturna il letto suo e quello del proprio confessore; le quattro svedesi equilibriste, le vichinghe volanti che, avvenenti e fascinose, montano le loro roboanti motociclette come cavallerizze da circo. un`astuta e insolente provvidenza narrativa si prende gioco delle aspettative: imbroglia, sbroglia, imprevedibile alla fine; sbrigliata com`e`, nel dare scacco matto. un cacciatore sbadato non sa di essere cacciato da un cacciatore per diletto. uno sgambetto e` inevitabile..." (salvatore silvano nigro )
guicciardini deve aver messo a punto i suoi ricordi nell`arco di 18 anni (1512-1530), attraverso una laboriosa redazione fatta di ben quattro stesure. gli scritti, destinati al solo uso interno di famiglia, erano indirizzati in specie ai nipoti, in quanto sarebbero serviti ad acquisire norme di comportamento per ottenere successo nella vita politica, dando cosi` indicazioni di condotta politica e morale.
una cenerentola che ama servire e farsi battere dalle sorelle; il principe che all`improvviso s`innamora della matrigna di biancaneve, la quale pero` gli preferisce il ben piu` prestante cacciatore (); rosaspina che respinge il principe azzurro, reo di avere destato lei e gli abitanti del castello dalla beatitudine del sonno. nei in versi, provocatori rifacimenti - ma sarebbe forse piu` giusto parlare di sabotaggi - di fiabe dei grimm, l`invenzione linguistica e l`ironia di walser toccano uno dei loro vertici. e se la forma metrica ne mostra la natura di compiaciuto, finissimo divertimento letterario, non si puo` non cogliere nei personaggi, come osservava benjamin, gli inconfondibili tratti walseriani: .