

nei due decenni successivi alla rivoluzione di khomeini, mentre le strade e i campus di teheran erano teatro di violenze barbare, azar nafisi ha dovuto cimentarsi nell`impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle piu` temibili incarnazioni del satana occidentale: la letteratura. e stata cosi` costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. il risultato e` un libro che, oltre a essere un atto d`amore per la letteratura, e` anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.

da una parte una madre asserragliata dalla solitudine, chiusa fra quattro mura che emanano freddo e infelicita`, in una casa di campagna dove nulla pare funzioni. dall`altra una figlia dalla vita scombinata, che sente ogni settimana il dovere, angoscioso e astioso, di visitare la vecchia madre. e che ora vuole risolvere i suoi crucci trovandole una badante. ma la madre resiste. il conflitto, al tempo stesso lacerante e orribilmente comico, culmina in una festa per anziani, sgangherata e grottesca, finche` tutto si raggela in un`istantanea di vero dramma.

sul finire degli anni venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". sofisticati, blase`, gelidamente socievoli, i cullen sembrano nutrire per se stessi e per cio` che li riguarda una passione debordante. sul polso, mrs cullen regge un falcone incappucciato. ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.

Speriling & Kupfler, 1987, IT. Autobiografia della grande attrice hollywoodiana che secondo il The Washington Post è "una storia avvincente, piena di fascino, con un tocco dii tristezza e una conclusione ottimistica".

tutto ha inizio a los angeles, negli studios, dove un giovanotto spagnolo, ruibe`rriz detto roy berry, viene scelto come assistente del mitico elvis. presley, infatti, sta girando "l`idolo di acapulco" in cui canta in spagnolo e roy deve insegnargli uno spagnolo "non troppo messicano". da queste premesse hanno inizio avventure e disavventure, tra fans scatenate e registi famosi. e, per un problema di traduzione, i protagonisti saranno costretti a vedersela con una banda di mafiosi messicani da film di serie b.

un libro divertente ma sorretto dal rigore filologico che ripercorre, dalle origini al secolo scorso, l`altra poesia, quella bassa, burlesca e parodica. oltre cento poeti - da cecco angiolieri a ernesto ragazzoni, passando per berni e burchiello, porta e belli, ma includendo anche poeti altrimenti "severi", come dante, della casa, parini, monti, leopardi - attraverso i quali guido davico bonino esplora i molteplici sentieri di "quest`altra" poesia. ogni autore e` presentato da un breve cappello introduttivo, ogni brano e` annotato e - se in latino maccheronico o in dialetto - tradotto riga-verso.

"la bellezza e l`inferno": fra questi poli opposti che richiamano il pensiero di albert camus si estende il campo di forze frequentato da roberto saviano, il luogo che genera la sua visione della vita, dell`impegno e dell`arte. introdotti da una prefazione dell`autore, gli scritti raccolti in questo volume tracciano un percorso tanto ricco e vario quanto riconoscibile e coerente. dal ragazzo che muove i primi gia` maturi passi nell`ambito della letteratura e della militanza antimafia fino allo scrittore affermato che viene invitato all`accademia dei nobel di stoccolma e abbracciato dai terremotati in abruzzo, roberto saviano resta se stesso. ci racconta di un campione come lionel messi, che ha vinto la sfida piu` grande, quella contro il suo stesso corpo; di anna politkovskaja, uccisa perche` non c`era altro modo per tapparle la bocca; dei pugili di marcianise, per cui il sudore del ring odora di rabbia e di riscatto; di miriam makeba, venuta a castel volturno per portare il suo saluto a sei fratelli africani caduti per mano camorrista; di enzo biagi, che lo intervisto` nella sua ultima trasmissione; di felicia, la madre di peppino impastato, che per vent`anni ha dovuto guardare in faccia l`assassino di suo figlio prima di ottenere giustizia; e di tanti altri personaggi incontrati nella vita o tra le pagine dei libri, nelle terre sofferenti e inquinate degli uomini o in quelle libere e vaste della letteratura.




david lurie e` il protagonista e la voce narrante di questo romanzo di formazione. la sua infanzia nel bronx, negli anni immediatamente precedenti la grande depressione, e` segnata dalla malattia, dall`ortodossia della claustrofobica comunita` ebraica, dallo strisciante antisemitismo, dagli echi degli isterici comizi hitleriani e dalle notizie sulla shoah che travolge i parenti rimasti in polonia. il tormentato itinerario verso la consapevolezza e l`affermazione della propria individualita` si scontra con questa realta`, fino alla drammatica rottura con la tradizione e al passaggio al mondo dei goyim: solo cosi` potra` finalmente iniziare un nuovo viaggio alla ricerca delle proprie radici.


