i tetti di parigi affascinano da sempre: fanno parte dell`immaginario comune, ma in fondo nessuno li conosce veramente. per dipingerli, fabrice moireau ha suonato alle porte, ha fatto finta di abitare nell`edificio, si e` inerpicato a caso qua e la`, lo sguardo in bilico e la vertigine in agguato. il suo intento? mostrare sotto un`altra luce i monumenti celebri, i luoghi pubblici e anche gli angoli meno conosciuti della citta`. introdurre visioni e scorci inediti.
il piccolo jesse apre la porta di casa. alle sue spalle, il padre apre il bagagliaio dell`auto da cui sono scesi: forse c`e` un regalo dentro, pensa jesse, forse un albero di natale. apre la porta e un odore dolciastro, di carne, lo investe. poi vede gli schizzi rossi a terra. vede suo fratello bobby, la testa girata da un lato, gli occhi aperti ma spenti. poi alza lo sguardo e li vede tutti: sua sorella jean, riversa accanto a una lampada rotta; shirley con le braccia strette al ventre; la madre in poltrona, con la testa rovesciata indietro, la gola squarciata. e il sangue, il sangue dappertutto, a terra, sotto le suole, sulle pareti. e il rumore della porta che si apre di nuovo, i passi del padre, il clic del fucile, e jesse che inizia a correre, attraverso il sangue, e poi fuori, nel buio della notte, inseguito dagli spari... salvo per miracolo dal massacro che ha sterminato la sua famiglia, oggi jesse vogel e` un neurochirurgo di fama, uno scienziato dall`intelligenza acuminata e dalla curiosita` morbosamente deforme, attirata da tutto cio` che e` strano, inquietante, mostruoso. come la comune hippie in cui fugge sua figlia michelle, attratta in quel bizzarro inferno di droga e deliri lisergici da un carismatico, vampiresco guru della controcultura, noel, fratello spirituale dei telepredicatori infervorati di loro. jesse, moderno cavaliere in armatura sfavillante, fara` di tutto per riprendersi michelle, ma non c`e` consolazione che attenda la giovane fanciulla in pericolo, e la sua salvezza assomigliera` a una dannazione... nel quarto e ultimo volume della sua epopea americana, joyce carol oates si rivolge alla tradizione del romanzo gotico per raccontare la definitiva, postrema trasformazione del sogno americano in incubo: le ataviche colpe familiari che avvelenavano gli interni di nathaniel hawthorne sono, qui, quelle di un`intera nazione, che ha smarrito ogni innocenza, ogni grazia originaria. il giardino edenico delle delizie e` sfiorito, e al suo posto si
, in lingua occitana, significa . e in effetti, a differenza di altre realta` simili, questo e` l`unico erede delle utopie nate dal 1968 che, raccogliendo l`eredita` della civilta` contadina, sembra resistere nel tempo: forse perche` non si e` mai irrigidito in formule dottrinarie, ma e` stato capace di crescere e di evolversi. partito da limans, in francia, l`arcipelago conta ora sedi in tutta europa e in america centrale. a raccontarci come nacque, come funziona e perche` funziona fu, nel 2000, pia pera, testimone di eccezione e senza paraocchi, ma capace di cogliere in tutta la sua portata il messaggio racchiuso in quell`utopia; un`utopia che di li` a breve, come ricorda maria pace ottieri nella prefazione che accompagna questa nuova edizione del libro, pia pera stessa avrebbe a suo modo abbracciato scegliendo di vivere in campagna, e dando inizio a una produzione letteraria e saggistica che l`ha resa un`autrice di culto.
vestire i panni di un campione sul mitico mont ventoux in francia, mangiare la polvere sugli sterrati di finale ligure in italia, scoprire new york con tutta la famiglia o esplorare in solitaria le lande dell`asia centrale... i luoghi piu` belli del mondo da percorrere in sella alla vostra bicicletta vi stanno aspettando! amanti dei sentieri sassosi, delle tranquille passeggiate, delle discese e delle salite piu` ardite, di paesaggi e panorami da togliere il fiato, non indugiate oltre. il mondo e` li` fuori a portata di pedale...