dopo "omaggio al mare" un altro volume fotografico di philip plisson dedicato all`elemento marino ed al rapporto che lo lega all`uomo, un vincolo antico e inscindibile che si manifesta nelle modalita` piu` diverse. qui l`autore esplora le infinite sfumature del mare tracciando un diario di immagini da sfogliare giorno dopo giorno. un percorso, arricchito dai commenti di sophie furlaud, anne jankeliowitch e sandrine pierrefeu, che conduce in luoghi lontani, solcando i mari e gli oceani di tutto il mondo.
nonostante le temperature gelide e i paesaggi spettrali, l`inverno ha ispirato alcune delle fiabe piu` magiche e commoventi della storia. in tutto il mondo questa stagione di feste, gelate, neve, tradizioni, religione e avventure ha prodotto classici del calibro di "la notte della vigilia di natale" di clement moore e coloratissimi racconti come il resoconto di una "posada" prenatalizia a citta` del messico. "fiabe d`inverno" vuole omaggiare questa ricca narrativa "invernale" con 15 fiabe scritte tra il 1823 e il 1963. spaziando tra autori e illustratori americani, scandinavi, giapponesi, polacchi, lettoni e tedeschi, include narrazioni di eventi quali il capodanno cinese, la gioia per una nevicata, la prima sciata, la preparazione all`arrivo di babbo natale e la perdita dei guanti. ogni fiaba e` stata selezionata per le meravigliose illustrazioni e la trama piena di sentimento, andando a comporre una curatissima raccolta di avventure e storie collettive da tutto il mondo.
sebbene oggi si tenda ad acquistare abiti pronti all`uso, saper lavorare con ago e filo e` senza dubbio un valore aggiunto. infatti, conoscere le tecniche della piccola sartoria puo` risolvere molte problematiche legate ai nostri capi di abbigliamento, senza contare l`importanza di riscoprire abilita` che una volta erano patrimonio comune e che oggi, in molti casi, si sono perse. questo manuale guida il lettore in un percorso tecnico e creativo mostrando i segreti per affrontare in autonomia le piccole riparazioni: si parte dai ferri del mestiere, per poi conoscere le fibre, e quindi le tecniche di cucito e le riparazioni fondamentali. viene poi trattato l`upcycling, l`arte di dare nuova vita a vecchi capi d`abbigliamento, quindi le decorazioni, le finiture, fino al cartamodello. un glossario e utili schemi riassuntivi chiudono il libro.
"il vento e il melograno" rappresenta un approfondimento critico relativo ai maggiori fotografi israeliani attivi negli ultimi trent`anni e costantemente presenti in numerose manifestazioni internazionali. si tratta di una selezione di artisti, tra i molti che hanno contribuito allo sviluppo della scena di israele, in grado di evidenziare un fenomeno creativo che oltrepassa, a causa del suo spessore culturale, della varieta` di stili e poetiche, i confini nazionali. il risultato di questa ricerca sul campo durata alcuni anni, basata su ripetuti incontri nonche` su lunghe visite agli studi dei fotografi, ha cosi` evidenziato la vivacita` e le innumerevoli sfaccettature di un movimento fotografico tra i piu` prolifici, stimolanti e moderni del panorama contemporaneo.
e un vero piacere ridare alle stampe questa ottocentesca "guida per il viaggiatore" da milano ai tre laghi maggiore, di lugano e di como, ed e` solo parzialmente una riproduzione anastatica, in quanto e` arricchita da immagini delle localita` e da carte geografiche dell`epoca che facilitano la visualizzazione degli itinerari. quest`opera dello "scienziato, enciclopedista e poligrafo" carlo amoretti ebbe ben sette edizioni, dal 1794 al 1826, corposamente aggiornate. anche solo da cio`, si puo` comprendere il grande successo del libro.
il kailash! , centro del mondo da cui si dipartono i quattro maggiori fiumi dell`asia, dimora di shiva e scala di milarepa, montagna sacra per eccellenza... lo sognava da decenni. nell`autunno 2016 olivier follmi, appassionato lettore, da ragazzo, di tutti i racconti che parlano della e` andato in pellegrinaggio intorno alla piu` prestigiosa vetta himalayana, che raggiunge i 6638 metri. come milioni di pellegrini indu`, buddhisti o giainisti prima di loro, ha seguito le , ha bivaccato presso il lago manasarovar dove si nasconde parvati, la paredra di shiva, e ha compiuto il kora, la circumambulazione che purifica l`anima di chiunque lo faccia almeno una volta nella vita, a piedi, a cavallo o continuando a prosternarsi... il grande ritorno alla fotografia di olivier follmi nel suo amato tibet, dieci anni dopo il ciclo delle , tradotti in tutto il mondo con il patrocinio dell`unesco.
il chronicon novaliciense e` una fonte storica, quasi misteriosa, di origine medievale: una "cronaca" che ricostruisce la storia dei primi secoli di vita della abbazia benedettina della novalesa in piemonte. la storia si dipana come una matassa dalla fondazione del cenobio nel 726 fino al 1029, anno in cui il monaco vittore da cannobio decide di metter mano ad un proprio racconto, "nihil sub sole novum", che all`inizio segue la falsariga dell`originario chronicon, ma ben presto ne diventa un`ideale prosecuzione. tante sono le storie, i miracoli, le visioni, le allegorie e le leggende che si susseguono pagina dopo pagina; tanti i personaggi che animano il racconto, veri e verosimili, alcuni addirittura ispirati alla recente esperienza in monastero fatta dall`autore. la narrazione segue i tempi di una giornata monastica tipo, scandita dagli uffici divini, dallo studio e dal lavoro, "ora, lege et labora", e moltissimi nel contempo sono i richiami alla storia e alla spiritualita` benedettina.
venezia va apprezzata con lentezza e curiosita`. per godere appieno di questa citta` e` necessario cercare, perdersi, tornare sui propri passi, addentrarsi in vicoli ciechi, attraversare un numero infinito di ponti e prendere viuzze secondarie che portano ad angoli di calma assoluta. non esitate a riempirvi gli occhi e l`anima con la sua bellezza fugace, inafferrabile e sempre in movimento. dalle meraviglie architettoniche del rinascimento e del barocco a quelle della contemporaneita`, questo atlante ci accompagna alla ricerca di una venezia diversa dal solito, dove storia, cultura e prelibatezze enogastronomiche si fondono in un tutt`uno.
moribonda e` la critica letteraria. la sua e` un`agonia loquace, che si esprime in una querula corrente di elzeviri, recensioni e monografie, su siti e social network, tra le pagine di libri, quotidiani e settimanali. pagine che, analizzate come un unico testo, assomigliano sempre piu` a un certificato di morte, o meglio, all`autocertificazione di un decesso. i luoghi del delitto sono facolta` umanistiche divenute conventicole di iniziati, dediti a riti vacui espressi in gerghi oscuri; sono redazioni di giornali troppo vicine a redazioni editoriali, in cui e` decaduta la pratica essenziale della stroncatura. tra i congiurati, oltre ai critici stessi, i lettori poco inclini ad aprirsi a un rapporto vitale con l`opera, e assai piu` disposti a trattarla come un orpello. matteo marchesini si muove da intruso tra le figure umbratili dell`. e critico, poeta, narratore. affronta i libri altrui senza la fatua enfasi del giornalista, ma non e` neppure un accademico: e` uno scrittore che parla di letteratura e, attraverso la letteratura, del mondo. pratica con pungente intelligenza l`arte della stroncatura e della satira, destinate a scagliarsi contro lo status quo, ovvero contro gli autori-monumento; ed e` questa la ragione per cui casa di carte ha incontrato grandi ostacoli prima di essere pubblicato. i saggi che lo compongono sono una reazione chimica al presente, un presente che affonda le sue radici nella metamorfosi del boom economico, di cui marchesini analizza gli esiti letterari piu` emblematici: da bassani che visse quegli anni come un tramonto a pasolini che li attraverso` in trionfo, subendoli pero` come un insulto. mentre si avvicina all`oggi, ridiscute un canone accettato ormai come un dato geologico, profanando primati intoccabili (gadda, montale) e riappropriandosi di autori perduti; ritrova i sintomi di un male antico nei testi contemporanei, e indica alcuni antidoti. marchesini si assume cosi` il compito di ogni vero scrittore: quello di