


con questo libro, il suo piu` personale sino a oggi, oliver sacks apre le porte della grande casa edoardiana di londra in cui viveva un ragazzino timido e introverso con la passione per la chimica: di fronte al multiforme e al caotico, all`incomprensibile e al crudele, la purezza del metallo ha per il piccolo oliver un valore simbolico, quasi la materializzazione di "idee chiare e distinte" e di un ordine stabile. il tramite naturale verso questo mondo fantastico e` dave, zio tungsteno, quello che fabbricava le lampadine. guidati dai filamenti di luce, seguiamo l`evoluzione di quel ragazzino curioso e appassionato: e sara` come ricapitolare alcune tappe essenziali nella storia della scienza.

il valore dell`opera di anna maria ortese, `scrittrice di visione`, si impone oggi dopo la dimenticanza e l`intolleranza subita in vita. l`autrice di questo libro si propone di comunicare senza griglie, senza sistematizzazioni critiche, con una partecipazione attiva fatta di attenzione alla pagina e al modo in cui lavora dentro di noi, la grandezza di anna maria ortese.

la storia della "donna dal collier di velluto", scrive dumas, gli fu narrata dallo scrittore fantastico nodier, in punto di morte. ne e` protagonista un altro grande della letteratura fantastica europea: ernst theodor hoffmann. il pastiche intertestuale che dumas compone con grande abilita`, provoca un potente corto circuito tra elementi e piani di realta`, tra la memoria di nodier, il protagonismo di hoffmann e la grande storia (la vicenda e` ambientata nella parigi del terrore). nel romanzo, personalissima rivisitazione d`un genere letterario che aveva appassionato un grande pubblico, il fantastico non irrompe nella vita quotidiana, e` naturalmente parte di una realta` complessa nella quale coesistono dimensioni diverse.



l`opera di schiller fu per tutto l`ottocento la vera opera "classica" della letteratura tedesca, veicolo dei valori positivi della borghesia in ascesa che ne fece il "suo" autore. altrettanto importante fu la sua influenza sulla letteratura di tutta l`europa, da coleridge e carlyle a constant e puskin; e fu infine fecondissimo anche il suo rapporto con la musica, dall`inno "alla gioia", musicato da beethoven nel finale della nona sinfonia alle numerose opere che verdi trasse dai suoi drammi. nei testi qui raccolti emergono i temi principali del teatro schilleriano: l`attacco alle istituzioni sociali del suo tempo, il passaggio dalla rivendicazione della liberta` politica alla coscienza della piu` impegnativa liberta` morale d`ogni individuo, lo scontro inesorabile del mondo reale e di quello ideale.






