

`gruppi d`incontro` e` un`espressione generica che designa i tipi di esperienza intensiva di gruppo, sorti negli stati uniti intorno alla fine degli anni quaranta. i fattori che hanno dato origine a questa forma di esperienza di gruppo sono molteplici, ma si possono individuare due filoni principali, e cioe` l`attivita` svolta al massachusetts institute of technology da kurt lewin, il grande teorico della gestalt psychologie emigrato in america, e l`attivita` svolta al counseling center dell`universita` di chicago da carl rogers. in questo volume rogers non tenta di proporre un quadro teorico del processo dei gruppi d`incontro, ma si limita a cercare di sistematizzare ed esporre la sua trentennale esperienza in questo campo. il suo e` un atteggiamento aperto, nemico di ogni speculazione, rivolto all`esperienza, ma anche consapevole della necessita` di arrivare a concettualizzazioni piu` ampie e comprensive, che consentano di capire meglio come e perche` agisca l`esperienza di gruppo. col suo stile semplice e scorrevole, con la ricchezza umana della sua esperienza, con la sua profonda capacita` di comprensione, rogers ha scritto un libro estremamente stimolante e vivo, che e` forse la migliore presentazione esistente del fenomeno dei gruppi d`incontro.

per molto tempo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo sterminio ebraico non e` stato raccontato. al massimo trovava posto nelle storie di famiglia, come una sorta di vicenda privata. poi, alcuni anni fa, mentre la generazione dei testimoni oculari iniziava a morire, il problema si e` imposto all`attenzione pubblica. dieci anni dopo la sua istituzione ufficiale, il giorno della memoria ha un futuro oppure il suo contenuto si e` gia` esaurito? che efficacia puo` avere, oggi, il racconto degli ultimi testimoni? e avere ascoltato tante volte il racconto di quell`orrore ci ha reso davvero piu` consapevoli e attrezzati dinanzi al rischio di una sua ripetizione? david bidussa indaga la retorica della memoria pubblica, senza fare sconti ai suoi meccanismi rituali e alle sue debolezze. lo fa guardando al momento in cui, tra pochi anni, non ci sara` piu` nessuno a raccontarci di aver visto con i propri occhi l`orrore dei massacri. quando resteremo solo noi a raccontare le vittime e i carnefici con gli strumenti della storia.

il volume presenta cinque testi che documentano le origini della leggenda. innanzitutto il testo fondatore, l`incompiuta "storia del graal" di chre`tien de troyes, cui segue il "giuseppe di arimatea", la riscrittura fattane da robert de boron che apre la strada alle innumerevoli rielaborazioni misticheggianti; tra esse i celebri "perlesvaus" e "la ricerca del santo graal"; arricchisce la scelta dei testi di area francese l`altotedesco "perzival" di wolfram von eschenbach.

"che dice la canzone?". "se ami, quanto puoi tenerlo nascosto?" tradusse lui. silenzio. e poi ancora silenzio. si guardarono in un modo che le parole non possono descrivere. nei loro occhi c`era qualsiasi cosa. amore inconfessato, attrazione irreversibile, tormento per la separazione che sarebbe avvenuta il giorno seguente. kadir non pote` resistere piu` a lungo. la spontanea semplicita` e nello stesso tempo la forza ineluttabile di un travolgente sentimento che sboccia tra due sconosciuti: kadir, turco di professione guida turistica, e leila, italiana in viaggio di piacere. e unione di tutto, di due vite, di due mondi, di due culture.




nelle "guerre in gallia", giulio cesare - che ne e` il protagonista - narra campagne militari drammatiche e decisive per il futuro dell`europa, itinerari e spedizioni ardite in un mondo sconosciuto di mari, foreste, fiumi immensi, fra le popolazioni "primitive" di gallia, germania e britannia. con la sua prosa asciutta, limpida ed elegante, ritrae nel mezzo dell`azione, fra i suoi soldati e le tribu` ostili, il genio di un militare e di un politico che, come fu detto, : anche quelli che piu` lo detestano e che non possono perdonargli vittorie e dittatura subiscono il fascino della sua figura, che unisce lungimiranza politica e uno straordinario senso della storia.

in memoriam a.h.h. e` un grande poema elegiaco ispirato a tennyson dalla morte dell`amico fraterno arthur henry hallam, deceduto poco piu` che ventenne: una tragedia familiare che diviene emblema di un dramma esistenziale ben piu` vasto. vero bestseller dell`epoca vittoriana, questo testo - e i numerosi che lo accompagnano in questa ricca antologia - e` una summa dei temi ottocenteschi: l`immortalita`, la disperazione di fronte al dolore, la presenza di dio in un mondo dominato dalla natura selvaggia. tennyson incarna la complessita` e l`ambivalenza della cultura vittoriana, sospesa tra illusioni romantiche e smarrimenti moderni, tradizione e rinnovamento, fede e scienza, idealismo e consumismo, arte e mercato.
la "vita nova" si caratterizza per un`apparente linearita` e limpidezza che si e` soliti far coincidere con la narrazione dell`amore tutto ideale di dante per beatrice nella forma mista di prosa e di versi, di realta` e di finzione. ma dietro questa superficie rassicurante si nasconde uno dei testi piu` problematici della produzione dantesca: le immagini nitide e levigate delle donne gentili contengono infatti il consuntivo di un ormai concluso apprendistato poetico assai vario, l`affrancamento dai capiscuola della generazione precedente, italiani e provenzali, e la promozione di dante a poeta che rinnova in modo del tutto originale la visione dell`amore, tema per eccellenza delle nuove letterature volgari europee.

lo haiku, la piu` piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di cinque, sette, cinque sillabe, affonda le radici nel passato remoto della cultura nipponica: originariamente era la prima strofa (hokku) di un componimento piu` lungo, ma acquisto` un`importanza sempre crescente fino a essere riconosciuto come genere indipendente. questa antologia ne segue lo sviluppo dalla prima grande fioritura nel seicento, epoca di profondo rinnovamento sociale in giappone, fino alle soglie della contemporaneita`, attraverso le traduzioni che mirano a restituire al pubblico italiano l`icasticita` e la purezza di una forma espressiva che ha sempre affascinato l`occidente.

il 10 giugno 1924, cento anni fa, avvenne il barbaro assassinio di giacomo matteotti per mano fascista. il modo migliore per ricordarlo, oggi, e` presentare le sue idee e le sue convinzioni. questo volume contiene un discorso molto importante del deputato socialista, "contro ogni forma di violenza", tenuto alla camera dei deputati il 31 gennaio 1921. si tratta della prima analisi organica, non di carattere esclusivamente locale, attraverso la quale matteotti denuncio` il clima di violenza che si era instaurato in italia. questo discorso da` il titolo al libro, perche`, mai come oggi, le sue parole meritano di essere sottolineate. arricchiscono il volume altri due testi che analizzano la violenza fascista da angolature diverse, per riflettere sulle sue dinamiche e sulla sua natura. il primo e` la denuncia dello squadrismo nel polesine, una delle terre in cui esso nacque e prese piede. l`altro si oppone all`eversione fascista contro le istituzioni, contro il parlamento, contro lo stato liberale, una volta che mussolini si insedio` al governo chiedendo i pieni poteri. il deputato socialista sviluppa qui riflessioni sui concetti di democrazia e dittatura, ancora oggi molto attuali. conclude il volume un acuto saggio del curatore, davide grippa, che contestualizza il rapporto tra matteotti e la non violenza.

il volume ripercorre in otto sezioni l`intera produzione hrabaliana offrendo al lettore non solo le opere narrative piu` note, ma anche un consistente numero di inediti, un`interessante proposta di scritti sperimentali e giovanili, due poemetti ("la bella poldi" e "adagio lamentoso", posti rispettivamente ad apertura e chiusura dell`antologia) e una ricca sezione di interviste. i testi sono corredati da note ad opera di annalisa cosentino, docente di letteratura ceca all`universita` di udine, utili per orientarsi nella vasta produzione dell`autore e seguirne le complesse vicende editoriali, spesso condizionate dalla censura. saggio introduttivo di jiri pelan.
a lungo ritenuta "minore" per il linguaggio dialettale adottato e per l`impianto spesso comico, la lirica di carlo porta e` tutt`altro che ingenua e rappresenta uno dei momenti piu` significativi della poesia dell`eta` romantica. il suo milanese, gia` nobilitato da una robusta tradizione, e` lingua pienamente letteraria, mentre la sua milano dimostra di essere una citta` fervida, crogiolo di esperienze e di idee stimolanti. questa sostanziosa antologia riporta i principali componimenti dell`autore meneghino, corredando ogni testo dell`indispensabile traduzione in italiano corrente e di un ricco apparato di note che ricreano l`atmosfera della vivace milano a cavallo tra sette e ottocento.