nabokov aborriva le interviste. eppure, soprattutto quando divento` una celebrita`, dovette subirne alcune. ma il lavoro di quei malcapitati giornalisti si trasformava in puro pretesto per una strepitosa reinvenzione con cui egli si proponeva innanzitutto di cancellare "ogni traccia di spontaneita`, ogni parvenza di effettiva conversazione". il risultato fu una sorta di concrezione madreporica, dove con gli anni finirono per depositarsi non tanto le idee quanto le "intransigenze" di nabokov, come dire le reazioni della sua fisiologia di scrittore ai grandi temi (e spesso alle grandi scemenze, come l`"impegno") che vagavano per l`aria. egli spara bordate in tutte le direzioni: dalla letteratura all`arte, dalla politica alla sociologia e alla psicoanalisi.
franco enna e` lo scrittore che forse ha provincializzato il giallo italiano. savinio e lo stesso calvino avevano dato una sentenza definitiva: il paesaggio domestico non e` adatto a fare da scenario a un poliziesco. cannarozzo, alias enna, senza osare ancora presentarsi con un nome cosi` poco in tono con le atmosfere del thriller, osava invece tra i primi, negli anni cinquanta, tuffare il delitto, il torbido e l`intrigo nelle nostre pigre e crepuscolari province, magari le piu` folcloristiche, come marsala e pantelleria. e creava un genere che alberto tedeschi battezzo` "giallo d`arte", intendendo con cio` quello che oggi chiameremmo giallo realistico.
raccontata dalla voce narrante di un bambino, questa cronaca familiare puo` leggersi in due modi. e il ritratto, antisentimentale di un padre che decide di stare, ad ogni costo e ad ogni istante della propria vita, dalla parte del figlio condannato a una lunga detenzione: eroe ordinarissimo di un eroismo senza gesta, per lui il figlio e` diventato una specie di incarnazione della piu` vera condizione umana. oppure e` il ricordo di un``infanzia normale, in una famiglia del tutto normale, cresciuta col padre ferroviere e lo zio falegname, con la mamma maestra e la zia senza figli che alleva bengalini, con abitudini normali ma dentro cui irradia una specie di incantesimo - la galera del fratello - che trasferisce questa normalita` in un altro .
due ragazzi chiusi in un microscopico e caotico appartamento decidono di scrivere un dramma sull`uomo che ha sganciato la bomba di hiroshima e si ritrovano coinvolti in una folle, inquietante avventura sulla banale atrocita` del male. un libro asciutto, che spalanca un abisso dove ogni lettore potra` trovare riflessa una parte della propria vita.
racconti dedicati ad oggetti strani e misteriosi: donnine a dondolo, giacche di formaggio, scarpe fatte di conchiglie, nasi di alcolizzati, pianoforti che gemono all`ora di cena, ghigliottine che decapitano solo gli innocenti. altri, dedicati ad animali enigmatici: un dromedario senza padrone che dal deserto dello higiaz arriva a zurigo per addormentarsi sui binari del tram, ragni giganteschi vestiti con cappelli di paglia e occhiali scuri. infine esseri umani: re e regine di pornolandia, prostitute cammioniste, ladri di slip e reggiseni.
commedia singolarmente "aperta", priva di un autentico finale, tra le prime di shakespeare ma tra le sue piu` raffinate e moderne, pene d`amor perdute, attraverso gli amori irrisolti di quattro coppie, costituisce una splendida esaltazione dell`amore e della femminilita`.
commedia singolarmente "aperta", priva di un autentico finale, tra le prime di shakespeare ma tra le sue piu` raffinate e moderne, pene d`amor perdute, attraverso gli amori irrisolti di quattro coppie, costituisce una splendida esaltazione dell`amore e della femminilita`.
dopo l`ultima guerra alcuni ragazzi inglesi, fra cui l`autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano il luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. scelsero la patagonia. e proprio in patagonia si sarebbe spinto bruce chatwin, non gia` per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.
lear, re di britannia ha tre figlie tra cui vorrebbe dividere il regno, ma cordelia, la minore, viene diseredata e va sposa al re di francia. il regno e` diviso tra gonerilla, moglie del duca d`albany, e regana, moglie del duca di cornovaglia. le due scacciano il padre dal regno e in sua difesa giunge con l`esercito francese cordelia che pero` viene catturata e uccisa per ordine di edmondo, usurpatore della contea di gloucester. lear muore di dolore, gonerilla, innamorata di edmondo, uccide la sorella e trama l`assassinio del marito. scoperta, si uccide e il regno della britannia sara` del duca d`albany.
eureka nacque come materia di una conferenza sulla cosmogonia dell`universo, tenuta da poe nel 1848 presso la society library di new york. una specie di poema in prosa in cui il famoso scrittore americano racchiude, in forma breve, la storia della creazione e della distruzione dell`universo.
e il 1974 e il settantenne vadim vadimovic, scrittore incluso nella rosa dei candidati al nobel, ripercorre la propria vita con cruda sincerita`. nato a pietroburgo in una famiglia aristocratica, vive un`infanzia solitaria e infelice che e` all`origine di inquietanti turbe psichiche. quando scoppia la rivoluzione bolscevica fugge avventurosamente all`estero e ripara in inghilterra; piu` tardi, in francia, ha inizio la sua carriera di letterato, illustrata con esilaranti notazioni. arrogante e asociale, sbrigativo nei rapporti sentimentali, assillato dalla sensazione che la sua esistenza sia la parodia di quella di un altro, si sposa indotto solo da impulsi erotici, indulge a tradimenti con disinvolte fanciulle, prova torbide attrazioni per adolescenti impuberi, e mentre insegna svogliato in una detestabile universita` della provincia americana vede acuirsi i suoi disordini mentali. dovra` arrivare alle soglie della vecchiaia per incontrare la vera eroina del libro, una giovane donna il cui nome restera` segreto - perche` solo cosi` si preservano le cose preziose della vita. tutt` altro che segreta e` invece la vera identita` di vadim vadimovic n., il narratore, che subito si rivela una caricaturale rappresentazione del suo artefice: o meglio, del volgare fraintendimento della sua personalita` generato da certa critica, incline a descriverlo come autoreferenziale, ossessionato dai doppi, dai personaggi marionetta che adombrano la mano del burattinaio.
con crudo minimalismo "l`airone" racconta una giornata di caccia di edgardo limentani, di cui registra il montare lento e inesorabile del disgusto, del suo orrore sordo per l`esistenza. siamo nell`inverno del 1947, nelle nebbie della bassa, il risveglio di edgardo e` all`insegna del fastidio per ogni cosa. il romanzo - in terza persona - accompagna edgardo nei suoi spostamenti in quella che e` l`ultima giornata della sua esistenza, indugiando nel descrivere con tecnica cinematografica i suoi gesti, anche minimi. tra ferrara, codigoro e le rarefatte atmosfere del po di volano, bassani, dopo la citta` e la campagna circostante, descrive una terra che vive anche sulle acque, in quello che e` forse suo romanzo piu` esistenzialista. "l`airone" e` il romanzo del dolore definitivo, di un malessere esistenziale onnicomprensivo che pervade ogni aspetto della realta`: l`individuo, i suoi affetti, le cose, la natura.
leopoldo e` un ragazzino che il giorno del suo ottavo compleanno decide di scappare di casa! piu` di ogni cosa al mondo avrebbe voluto come regalo un paio di scarpe da corsa, perche` correre era la cosa che amava di piu`, ma anche quest`anno nel pacchetto c`erano dei libri! da quando era nato leopoldo aveva sempre ricevuto libri per regalo: prima libri di stoffa, poi di cartone, fino ai libri di storie. i genitori, preoccupati per il rendimento scolastico, lo avevano perfino portato da uno psicologo che aveva diagnosticato per leopoldo un attacco di "papirofobia" e cosi` gli era stata vietata la tv, i videogiochi e le passeggiate: doveva solo leggere e leggere. eta` di lettura: dai 6 agli 8 anni.
"le `vite brevi `sono un prodotto tipico del barocco, che collocava l`arguzia al sommo tra le facolta` dell`ingegno, e la ricercava perfino negli aspetti della natura, sicche` i casi arguti, spettacolari erano, secondo la frase di baltasar gracian a proposito degli emblemi e degli apologhi, come le pietre preziose nell`oro del discorso elegante. l`uomo-gazza, john aubrey, colpiva col becco quelle cose luccicanti che erano gli aneddoti curiosi nella vita di un uomo, come gli autori dell`anthologia palatina e marziale." (mario praz)
"per il giovane stendhal, la scoperta di cimarosa fu la scoperta della musica": cosi` scrive enzo siciliano nella sua prefazione a questa vita di mozart, che segna il debutto del grande narratore francese nella letteratura. se cimarosa fu infatti il primo grande amore musicale di stendhal, mozart rappresento` l`approdo definitivo della sua passione, perche`, come racconta lo stesso stendhal in questa piacevole breve biografia: "un pittore, volendo una volta adulare cimarosa, gli disse di considerarlo superiore a mozart. al che l`italiano, con vivacita`: `che direste voi a chi vi dichiarasse che siete piu` grande di raffaello?`".
e` la storia di due gemelli fra loro somigliantissimi, viola e sebastiano, che vengono separati da un naufragio presso le coste dell`illiria. viola si vestira` con abiti maschili e si fara` chiamare cesario, andando a lavorare come paggio presso il duca orsino. finira` con l`innamorarsi del suo padrone il quale ama, non riamato, la contessa olivia, che si innamora del suo bel paggio viola/cesario. l`arrivo di sebastiano complica ulteriormente la situazione ponendo pero` le basi di un suo felice scioglimento. olivia infatti si innamora di sebastiano, mentre orsino, scoperta la vera identita` del suo paggio, decide di sposare viola.
dopo la "geo-filosofia dell`europa", che tracciava il profilo di quella singolare figura a cui, sin dall`inno omerico ad apollo, fu dato il nome di europa, cacciari si inoltra ora nel paesaggio europeo, che gli si mostra appunto come arcipelago, irriducibile pluralita` dove i singoli elementi convivono in quanto inevitabilmente separati. e le isole dell`arcipelago sono le declinazioni d`europa: in molte forme ha combattuto se` in se stessa, ma comune e` l`interrogazione. percio` anche il suo declino, o il suo necessario tramonto, assumera` nomi diversi. il senso del tramonto d`europa dovra` contrarsi nei volti dello "homo democraticus" di tocqueville, dell`"ultimo uomo" di nietzsche, dell`"uomo del sottosuolo" di dostoevskij? il senso del tramonto dovra` arrestarsi sul meridiano dell`affermazione inospitale della propria `insularita``, dell`empia commistione tra `anarchica` richiesta di autonomia ed esigenza servile di protezione e tutela? l``ideale` del gregge che non tollera alcun pastore sara` l`ultima parola del tramonto d`europa, la sua ultima declinazione? queste sono le domande poste al centro di l`arcipelago. e la figura stessa dell`arcipelago invita a una possibile risposta.
ogni mattina, da tutte le case prospicienti la spiaggia denominata, quasi fosse un presagio, le coup de vague (alla lettera: ), avanzano, nella melma e nei banchi di sabbia lasciati dall`oceano che via via si ritira, i carretti dei mitilicoltori che vanno a raccogliere ostriche e cozze. tra loro, jean e sua zia hortense, , quasi fosse . e hortense, insieme alla sorella emilie, con la sua , a mandare avanti la casa e l`azienda. e dalle zie jean si lascia passivamente coccolare e tiranneggiare: gli va bene cosi`, ha una motocicletta nuova, le partite a biliardo con gli amici e tutte le donne che vuole, perche` e` un pezzo di marcantonio, con i capelli neri e gli occhi azzurri. quando pero` la ragazza che frequenta da alcuni mesi gli annuncia di essere incinta, la monotona serenita` della loro vita viene travolta da qualcosa che assomiglia proprio a un`ondata, improvvisa, violenta. a sistemare la faccenda ci pensa, naturalmente, zia hortense: basta conoscere il medico giusto, e pagare. ma qualcosa va storto, e jean e` costretto a sposarla, quella marthe pallida, spenta e sempre piu` malata, di cui le zie si prendono cura con zelo occhiuto e soffocante... rari sono gli scrittori capaci, come simenon, di portare alla luce, sotto la corteccia della rispettabilita` piccolo-borghese, un verminaio di menzogne e di rancori, di ricatti e di ferocie.
biografie minime, rapidi schizzi che disegnano vite di personaggi famosi e di sconosciuti, esistenze anonime ma non per questo insignificanti. un libro che ne contiene innumerevoli altri, almeno tanti quanti i 17 capitoli che lo compongono. ritratti di famiglia, biografie di alienati e alieni, vite parallele, vite maiuscole e minuscole, bestiari. e poi questi fantasmi, i libri, che cambiano i destini delle persone, ma anche persone che cambiano il destino dei libri, non solo leggendoli, ma facendoli entrare in altre opere in una infinita spirale. la letteratura piu` che la storia e` la protagonista di queste vite di carta di eugenio baroncelli.
ci sono scrittori cosi` affascinanti, ha notato manganelli, che riescono a cambiarti l`umore: scrittori come singer, capace di creare personaggi simili a . e la grandezza che qui sprigiona il seducente e contradditorio hertz grein, tormentato da un`insaziabile sete carnale - si divide infatti fra la virtuosa moglie leah, la minacciosa amante esther e anna, il nuovo amore - e insieme dal richiamo di un`osservanza religiosa al cui rigore non sa sottomettersi, pur riconoscendo che si tratta di . hertz sa bene che un ebreo, per quanto creda di essersi allontanato da dio, non potra` mai sfuggirgli: sta soltanto girando in tondo, . intorno a lui e ai suoi dissennati grovigli amorosi - in una new york che sul finire degli anni quaranta, per chi giunge da varsavia o berlino, ha le irresistibili attrattive di un gigantesco arazzo visionario -, una folla di personaggi in vario modo straziati dalla vergogna di essere vivi: come boris makaver, il padre di anna, occupato durante il giorno dai suoi lucrosi affari ma sopraffatto la notte da una sofferenza terribile quanto ; o come il professor shrage, matematico convertitosi alla parapsicologia, che vive nella speranza di ritrovare la moglie edzhe, trucidata dai nazisti. tutti turbati dal silenzio di dio o - per usare ancora le parole di manganelli - investiti .
proclama manganelli nell`affrontare la pittura del pitocchetto. in effetti, sarebbe arduo ravvisare in lui la serieta` benpensante dello specialista: diffida dei musei, frutto di ; dichiara che allestire una pinacoteca ; e lascia trapelare che ai quadri, riflesso della del mondo, preferisce talora i disegni, appartenenti . ma non ci si deve ingannare: l` autorizza a essere imprecisi, emotivi, irresponsabili - esattamente cio` che permette alla critica di condividere la natura misteriosa, elusiva, notturna della letteratura. non a caso nel 1977 manganelli ha precisato che . i saggi qui riuniti saranno allora letteratura generata dall`arte - o meglio dalle arti, visto che le sue predilezioni si estendono dalle statue stele lunigianesi, , all`amata pittura del seicento e agli amici come toti scialoja, fino agli ex voto e alle libellule-mascotte di lalique, numi tutelari del viaggio. e proprio in quanto letteratura, svincolata da gravami disciplinari, questi scritti riescono a sovvertire ogni idea sull`arte e a insegnarci una nuova grammatica della visione. come quando, a proposito dei mangiatori di patate di van gogh, leggiamo: .
il volume indaga sui significati assunti nel tempo dalla metafora del "naufragio" attraverso un itinerario tematico che vuole ricollegare la poesia piu` recente ai suoi padri letterari. nelle opere di alcuni poeti venuti alla ribalta nella seconda meta` degli anni settanta, colpisce l`insistenza di un motivo ricorrente: il naufragio. l`ossessivo ricorso al motivo del naufragio rievoca influssi e connessioni con una tradizione letteraria del passato, della quale citiamo coleridge, poe, baudelaire, rimbaud e leopardi. lo studio viene condotto sui testi di autori quali montale, quasimodo, ungaretti, nonche` dei poeti dell`ultima genrazione (de angelis, cagnone), analizzando il tema non come struttura fissa, ma come metafora, stilema, climax, antistrofe ecc.