
erik davidsen, psicanalista divorziato e troppo coinvolto dai propri pazienti, e la sorella inga, tormentata studiosa di filosofia vedova di uno scrittore geniale e dannato, trovano fra le carte del padre appena defunto l`inquietante lettera di una donna sconosciuta, che sembra far cenno a una morte misteriosa. decisi a non lasciar cadere quel fragile indizio di un lato oscuro nella vita ordinata e apparentemente impeccabile del padre, stimato storico delle migrazioni originario della norvegia, erik e inga devono affrontare scoperte impreviste e dipanare dolorosi segreti mentre calano il loro lutto privato in quello pubblico in una new york reduce dall` 11 settembre, dove la sofferenza si annida in ogni cuore, le verita` si fanno di giorno in giorno piu` sfuggenti e un lancinante senso di perdita stringe tutti nella propria morsa. erik si trova coinvolto in modo sempre piu` intimo nella ricostruzione della vita del padre, nelle fragilita` della sorella e dell`eterea nipote traumatizzata dal crollo delle torri gemelle, nelle afflizioni dei suoi pazienti e nelle proprie solitarie riflessioni su sogni, ricordi e desideri.

una serie di racconti brevi, collocati in quell`indefinito territorio che per alcuni altro non e` che il "paese di alice munro". la maggior parte delle storie si svolgono in piccole citta` della regione dell`ontario; protagoniste sono per lo piu` donne: di tutte le eta`, anelanti passioni e bramose di liberta`. ma l`autrice racconta anche le ansie dell`adolescenza, i difficili rapporti fra genitori e figli, i diversi aspetti dell`amore, della malattia e della morte. racconti che in poche pagine condensano un`intera vita. una scrittrice che costruisce, utilizzando una prosa diretta e fintamente semplice, strutture narrative di grande profondita` e complessita`.



nel dopoguerra gli ex deportati si trovarono "immersi in un dolore che rifiuta l`espressione narrativa, nel tentativo di rimuovere un`esperienza inquietante". alla paura di non essere creduti e al senso di colpa per essersi salvati, si aggiungono il rifiuto degli editori, storici, mass media di ascoltare e di far conoscere quanto era accaduto nei campi di concentramento. cio` ha determinato un vuoto di conoscenza soprattutto per quanto riguarda i deportati politici e i lavoratori coatti, ai quali e` dedicata questa ricerca. eppure, i deportati politici italiani furono oltre trentamila, il 90% dei quali non tornarono; mentre altri centomila italiani civili (ignari cittadini, sospettati di antifascismo, renitenti alla leva, detenuti comuni) furono precettati o rastrellati e trasferiti nel reich dopo l`armistizio e utilizzati come manodopera nella produzione bellica. dopo il lavoro di "gli ebrei sotto la persecuzione in italia. diari e lettere 1938-1945", mario avagliano e marco palmieri ricollegano le memorie individuali per restituire un`altra pagina di storia italiana al pubblico dominio.

""vorrei dieci minuti del tuo tempo", disse senza preamboli una voce di donna, lo sono piuttosto bravo a riconoscere le persone dalla voce, quella li pero` non l`avevo mai sentita". in un sobborgo di tokyo il giovane okada toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. toru si accorgera` presto che oltre al gatto, a cui la moglie kumiko e` molto affezionata, dovra` cercare kumiko stessa. lo spazio limitato del suo quotidiano diventera` il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realta` si confondono e che lo portera` a incontrare personaggi sempre piu` strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. a poco a poco toru dovra` risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l`esistenza. un romanzo che illumina quelle zone d`ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilita`.

nell`arco secolare tra la meta` del quattrocento e la meta` del cinquecento, con una velocita` di acquisizioni, proposte, scelte che non ha eguali, l`arte a venezia si emancipa dall`ultima eredita` bizantina, propone prima una lezione tutta "italiana" con giovanni bellini, poi si impone come pienamente "europea" con tiziano vecellio. "nuova bisanzio" e poi "nuova roma" venezia assimila le versioni dei fiamminghi e dei nordici e restituisce una lezione coloristica con cui l`intera arte occidentale dovra` fare i conti. questo libro percorre quel secolo densissimo nel dialogo fra la pittura e l`architettura, la scultura e le arti proprie di venezia: i colori dei mosaici e dei marmi, dei tessuti e dei vetri, nel variare continuo di una citta` che affronta pericoli mortali e una civilta` orgogliosa della propria distinzione. l`umanesimo civile del patriziato, la committenza ecclesiastica e dogale, le scuole maggiori e minori danno vita a dialoghi intensi e ricchissimi, di cui ogni pittore seppe dare personale, e insieme collettiva, traduzione in immagini. che restano, nella loro autonomia, una componente essenziale ma anche "altra" del rinascimento.



