

harry e` un ragazzo come tutti gli altri. o meglio, quasi come tutti gli altri. a renderlo diverso dai suoi coetanei e` un potere che somiglia piu` a un incubo che a un dono. infilandosi per gioco in un vecchio locale in disuso, si e` visto scorrere davanti agli occhi la scena dell`omicidio di una donna, avvenuto alcuni anni prima. chi in paese non ha sentito parlare di quella vicenda? harry, pero`, la rivive come se si stesse verificando sotto i suoi occhi e gli sembra anche di scorgere il volto del colpevole. da quel giorno, l`unica preoccupazione di harry e` dimenticare il dono che lo ossessiona, ma proprio quando, anche grazie all`amore, sembra riuscirci, assiste, come in un film dell`orrore, a una scena di violenza inaudita, che ha fra i protagonisti il padre della sua ragazza. un nuovo, terribile trauma, che harry potra` affrontare solo con l`aiuto di kayla, una vecchia fiamma ora entrata in polizia che ha anche lei dei demoni di cui vuole sbarazzarsi: insieme, andranno a fondo, alla ricerca della verita`.

e se il divino dante avesse esplorato la nostra disgraziata contemporaneita`? nella cinquantina di brani apocrifi della commedia pubblicati in questo libro, che si suppongono scritti dal poeta durante l`esilio, l`austera tensione etica del fiorentino si realizza nella consueta potenza immaginaria e stilistica. percorrendo con virgilio, di preferenza, siti infernali, dante incontra numerose maschere del nostro tempo e osserva, talvolta stupito, talvolta inorridito, l`articolato esercizio fantastico della giustizia divina. il mondo, il nostro mondo (con i suoi bush e i suoi berlusconi) precipitato dentro i versi di un dante che sa punire e salvare. le tavole di altan accompagnano le storie infernali con nuova divertita sapienza pittorica.












partendo dalla classificazione proposta da northrop frye in anatomia della critica, todorov adotta la categoria del fantastico come strumento di indagine di un genere letterario fiorente nell`ottocento, la cui funzione sociale e` stata assunta nel novecento dalla psicoanalisi. il fantastico, dice todorov, si colloca in quella esitazione in cui il lettore deve decidere fra la spiegazione naturale e quella sovrannaturale di un fatto insolito. prendendo in esame i testi esemplari del fantastico, todorov propone una vasta gamma di sottoclassificazioni, recuperando in modo dialettico i luoghi emblematici affrontati dalla narrativa fantastica. il mondo del doppio, della metamorfosi, della follia, cio` che un secolo positivista come l`ottocento ha rimosso, si sono tradotti per noi nell`inquietante scoperta freudiana della sessualita`, della nevrosi, della psicosi e della morte.
