


"storia della bambina perduta" e` il quarto e ultimo volume dell`"amica geniale". le due protagoniste lina (o lila) ed elena (o lenu`) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. elena e` diventata una scrittrice affermata, ha lasciato napoli, si e` sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a napoli per inseguire un amore giovanile che si e` di nuovo materializzato nella sua nuova vita. lila e` rimasta a napoli, piu` invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si e` inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita piu` che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la portera` tra l`altro allo scontro con i potenti fratelli solara). ma il romanzo e` soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s`incontrano, s`influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell`altra sempre nuovi aspetti delle loro personalita` e del loro legame d`amicizia. intanto la storia d`italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare...

nel volgere di pochi decenni, l`umanita` e` andata incontro a una rivoluzione nelle sue abitudini ancestrali. senza che ce ne accorgessimo, la nostra specie, che fino a poco tempo fa viveva immersa nella natura abitando ogni angolo della terra, ha finito per abitare una parte davvero irrisoria delle terre emerse del pianeta. cosa e` accaduto? da specie generalista in grado di vivere dovunque, ci siamo trasformati, in poche generazioni, in una specie in grado di vivere in una sola e specifica nicchia ecologica: la citta`. una rivoluzione paragonabile soltanto alla transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori avvenuta 12.000 anni fa. e certo che in termini di accesso alle risorse, efficienza, difesa e diffusione della specie questa trasformazione e` vantaggiosa. ma e` altrettanto certo che ci espone a un rischio terribile: la specializzazione di una specie e` efficace soltanto in un ambiente stabile. in condizioni ambientali mutevoli diventa pericolosa. il nostro successo urbano richiede, infatti, un flusso continuo ed esponenzialmente crescente di risorse e di energia, che pero` non sono illimitate. inoltre, fatto decisivo, il riscaldamento globale puo` cambiare in maniera definitiva l`ambiente delle nostre citta` e costituire proprio quella fatale mutazione delle condizioni da cui dipende la nostra sopravvivenza. ecco perche` e` diventato vitale riportare la natura all`interno del nostro habitat. le citta` del futuro, siano esse costruite ex novo o rinnovate, devono trasformarsi in fitopolis, luoghi in cui il rapporto fra piante e animali si riavvicini al rapporto armonico che troviamo in natura. non c`e` nulla che abbia una maggiore importanza di questo per il futuro dell`umanita`.