
tel aviv, autunno 2006. a un congresso di storici dell`ebraismo dana incontra l`amico e collega santiago, che non vedeva da un paio d`anni. l`uomo e` trasandato e particolarmente inquieto: del resto e` comprensibile, considerata la sua tragica situazione familiare. dopo la morte della moglie, infatti, tiago ha perso anche il figlio ventenne in un incidente d`auto. qualche giorno dopo il loro incontro, santiago annuncia la decisione di partire per la citta` santa di safed e la sera tardi dana riceve una telefonata da un posto di frontiera israeliano. l`uomo ha superato senza autorizzazione i controlli, e` nei guai e da` di matto. le sue condizioni sono davvero preoccupanti: e` convinto di essere un ebreo, esige di essere chiamato jamaica, inveisce contro tutto e tutti. dana riesce a portarlo via e i due vanno insieme a parigi, dove si ritrovano coinvolti nella rivolta delle banlieues, con tiago che non accenna a smettere di farneticare. ma le frasi che lui ripete ricordano qualcosa a dana, una vecchia cronaca del seicento nella quale il figlio di uno spagnolo e di una inca racconta la propria vita, lui che si finge cristiano vejo ma in realta` e` ebreo. e allora alla donna viene da chiedersi quanta follia ci sia davvero in tiago...


chi parla oggi dell`hinduismo (o induismo) parla di una realta` religiosa complessa e diffusa, che riguarda non soltanto la maggioranza degli abitanti del continente indiano, ma in conseguenza dei processi migratori, la maggior parte degli hindu che vivono nell`asia sudorientale, nel vicino oriente, in africa, nelle due americhe, in australia e, naturalmente, in europa. non solo: dietro il generico termine "hinduismo" sono compresi fedeli che hanno credenze animistiche, politeistiche, panteistiche, monastiche, monoteistiche, che praticano forme tradizionali di culto o che le criticano radicalmente, gli aderenti a credenze arcaiche ma anche i seguaci del neohinduismo, cioe` dei movimenti di riforma sorti in conseguenza del confronto con la cultura moderna a partire dal xix secolo. questo volume ripercorre la storia dell`hinduismo e ne illumina per il lettore la ricca complessita`, le scuole filosofiche, le pratiche ascetiche, le forme devozionali che conservano ancor oggi, per l`immaginario occidentale, un fascino misterioso.

ele`mire zolla e` stato uno degli intellettuali eretici del novecento. dopo aver esordito come narratore ha insegnato letteratura angloamericana e ha fatto propria l`analisi critica della civilta` di massa sviluppata dalla scuola di francoforte. poi la svolta, con l`immersione nella sapienza extrastorica della tradizione occidentale e orientale, dello sciamanesimo, dell`alchimia, dell`astrologia, dell`esoterismo. la moglie grazia marchiano` traccia una biografia intellettuale usando testi dello stesso zolla per comporre l`autoritratto di un uomo di genio.

pubblicati postumi, nel 1845, i pensieri erano stati scelti da leopardi stesso attingendo in gran parte alle pagine dello zibaldone, ma aggiungendone anche di nuovi che gli servivano a comporre un modernissimo discorso per frammenti e illuminazioni sui "caratteri degli uomini e sulla loro condotta in societa`".

in quarant`anni la bottega creativa di fruttero e lucentini ha toccato ogni genere di forma letteraria: fantascienza, fumetti, ghost-story, poliziesco, racconto di guerra. insieme i due autori hanno scritto parecchi romanzi, articoli dotti e satirici, prefazioni, hanno tradotto beckett, borges, stevenson e altri. si sono occupati di editing e di "come si fa un libro". ecco perche` dalla miniera dei loro scritti si puo` ora ricreare un vero manuale, per quanto "involontario". apre il volume una prefazione, seguita da vari capitoli, ognuno dei quali dedicato a un genere letterario e diviso in una parte "teorica" e in una "pratica".












