
questo racconto lungo che inizia in argentina senza veramente mai lasciare l`italia e` una vera e propria inchiesta sul senso dell`essere oggi sospesi in una modernita` in cui le identita` si confondono e i luoghi perdono importanza; in cui dunque perfino l`estremo tentativo dello spaesamento (volare a buenos aires per preparare un viaggio che rischia di esaurirsi nella sua preparazione) non puo` non portare alla frustrazione. in uno stato di sonnambulismo in cui si riconosce il vecchio vizio dell`accidia, il protagonista, "dandy pagato dallo stato" per le sue ricerche universitarie, ripercorre i luoghi di una leggende letteraria che in fondo lo interessano meno delle minime varianti di una contemporaneita` banale e grottesca.

alessandro forte, 43 anni, pubblicitario senza lavoro, alla deriva, abbandonato da moglie e figlia, per una serie di coincidenze strane, indecifrabili, si trova in pieno agosto, a camminare sulla strada che da gerusalemme va ad ovest verso il mare. dopo circa 7 chilometri, non lontano dal villaggio di emmaus, viene avvicinato da uno strano personaggio vestito di una semplice tunica, che sembra appena uscito da un dipinto classico. nasce un rapporto sconvolgente, giocato sul dubbio tra realta` e visione.

com`e` morto il consigliere garau? suicidio, omicidio o banale errore? l`amante, l`ex moglie, lo zio canonico, la zia cieca, i colleghi, tutti avrebbero avuto un motivo per liberarsi di lui. e chi era quest`uomo? un cinico, un seduttore, un bugiardo, un ingenuo? il giudice chiamato a far luce sul delitto si muove fra palazzi polverosi e villette in abbandono, viali alberati e strade accidentate, nell`isola dove giungono le notizie del sequestro moro, accompagnate da un clamore lontano che lascia intatta la polvere degli uffici e l`indifferenza dei funzionari. con uno scritto di natalia ginzburg.





