
l`universo asettico e convulso del pronto soccorso e` entrato da qualche anno nell`immaginario collettivo, ma quasi sempre ci e` stato presentato con toni esasperati e spettacolarizzanti. ora un medico di professione prova a raccontarci la realta` per quella che e`: nei reparti d`emergenza non ci sono eroi senza macchia, ma solo persone come tutte le altre. persone meravigliose e disperate. neurochirurghi che praticano l`occultismo, un traumatologo suicida, assassini da curare, le ferite su un volto da ricucire.

gli animali domestici, raccontati da yael hedaya, si lasciano o s`incontrano girando a vuoto in citta` grandi e desolate, e bussano per farsi aprire, per farsi amare, per farsi posto davanti a un piccolo indizio di calore: il prossimo innamoramento, l`ultima occasione di felicita`, la convivenza definitiva. nei primi due racconti si presenta davanti agli occhi del lettore una processione di piccoli choc mimetici e allora non sara` difficile rivedere se stessi nelle spiazzate trentenni in preda ad affannosi inseguimenti di partner recalcitranti, di genitori che vogliono separarsi a 60 anni e di amici permalosi. nel terzo e ultimo racconto si passano il testimone diverse voci narranti che svelano una situazione drammatica all`interno della famiglia.

e` il 1976. josepha schlupfburg vive in una cittadina della turingia, lavora come tipografa e aspetta un bambino. ma non e` sposata. josepha osserva il suo corpo modificarsi, trasferisce i suoi mutamenti fisici in una realta` onirica dove vorrebbe raccontare una storia a suo figlio. con lei abita la nonna therese. insieme decidono di ripercorrere le 11 tappe della spedizione gunnar-lennesfen e sul filo dei ricordi ridanno vita alle storie della loro composita famiglia. riemerge cosi` il racconto di un intero secolo, dalla prussia fino a norimberga, punteggiato di vicende di madri forti, figli nati fuori dal matrimonio e padri inetti.

"insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo nel vuoto da non so quanto tempo, succede che io incontro questo tale. e vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra anziche` a sinistra non lo avrei incontrato. quindi? quindi tutto questo deve pur significare qualcosa. ho preso a sinistra ed e` stato tutto quel che e` stato, questa benedetta storia che adesso vi racconto". e da qui che prende avvio il romanzo, per trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli, macinini da caffe`, poeti, scollatori di francobolli e altre mirabolanti creature. e poi c`e` guglielmo, un ragazzino che scrive delle lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a poco a poco la sua storia. e c`e` qualcuno, raimond, che raccoglie quelle parole e le trasforma in un`azione. perche` cio` che e` vecchio, desueto, ai margini, eccentrico, puo` essere mosso da un`energia misteriosa e seguire strade poco battute, dove l`utile e l`inutile sanno ribaltarsi l`uno nell`altro e diventare, forse, una sostanza nuova.