lo scritto di jakobson e` molto piu` di una necrologia politicamente appassionata o poeticamente elevata: e` un tentativo, il primo, di considerazione letteraria globale di majakovskij. singolare saggio critico, in cui un modo sistematico di lettura, intrinseco a jakobson, si complica e si amplia non solo per la pur umana commozione dell`amico, ma piu` ancora per la ben umana penetrazione del testimone, di chi ha appartenuto, anche se in disparte e a distanza, alla "generazione che ha dissipato i suoi poeti". [...] majakovskij e` nella sua generazione, una generazione che e` storia, e solo dentro la realta` intensa e dilaniata di questa storia i significati simbolici di vita e di poesia di majakovskij si rendono decifrabili.
le "poesie alla notte", che vengono qui tradotte per la prima volta integralmente, furono raccolte da rilke nel 1916, all`indomani del definitivo sradicamento causato al poeta dalla guerra, e donate su di un quadernetto all`amico rudolf kassner. ricognizione notturna che rimanda a novalis come referente ideale, queste poesie rappresentano una delle tappe fondamentali nella genesi delle "elegie duinesi", e ci offrono un`altra testimonianza esemplare della grandezza di questo poeta che, come scrive mario specchio nella prefazione che accompagna il volume, ha saputo `coniugare il visibile con l`invisibile, trasformare la voce poetante in respiro e silenzio, ascolto e preghiera...`.