
"non stiamo parlando dell`urgenza di inventare una prassi politica tale da nutrire un che incida sui gangli della nostra convivenza: stato e mercato in primo luogo?". attraversato dal filo rosso di questa domanda, il lavoro di fistetti ripercorre, dapprima, le tappe della crisi politica e teorica del marxismo in italia, per approdare, poi, alla proposta di un nuovo paradigma per la sinistra italiana e europea.

il volume raccoglie tre racconti di metter, pubblicati tra gli anni `60 e `70: rjabov e kozin; il regalo e la madre. scritti in uno stile che alterna ironia e commozione, la narrazione ruota attorno a vicende quotidiane, apparentemente banali: un uomo alla ricerca di risposte dall`accusatore del padre; le peripezie di un`anziana donna di un villaggio agricolo; le difficolta` burocratiche che si frappongono al semplice desiderio di un uomo anziano, di donare i costumi di scena della moglie, un`attrice ormai scomparsa, al teatro della sua cittadina. intorno a queste figure si delinea la vita dolente e accorata di un`umanita` che pur umiliata e offesa, talvolta degradata, non ha smesso di coltivare affetti e desideri.


"il premio nobel 2009 a herta muller riporta alla nostra attenzione questo romanzo per tanti aspetti autobiografico, scritto subito dopo il passaggio dell`autrice dalla romania alla germania ovest (1987) e pubblicato nel 1989 alla vigilia della caduta del muro di berlino. si tratta di una delle prime e piu` forti testimonianze della difficolta` di vivere quel passaggio. e un`opera che racconta, infatti, l`esperienza di fuga da una dittatura e il travaglio di un esilio volontario, tanto cercato quanto doloroso e traumatico; della nostalgia e della perdita, della vita nomadica, di una coazione al movimento attraverso stazioni grandi e piccole, su treni, scompartimenti, sale d`aspetto e lungo binari. con uno stile secco e tagliente, con un racconto senza ornato e senza tentazioni sentimentali, con una lingua alla quale restera` sostanzialmente fedele negli anni, herta muller fissa quasi ossessivamente gli oggetti e i gesti minimi di una vita tra confini e non-luoghi, racconta gli amori, le inibizioni e i ricordi di una giovane donna, il suo disagio di fronte a nuove relazioni umane. questo romanzo, nel quale si intrecciano e si confondono valenze simboliche e dati di realta`, costituisce senza dubbio una tappa centrale nel coerente percorso di scrittura che ha portato herta muller ad ottenere il massimo riconoscimento internazionale". (maria fancelli)

dell`antica lirica greca non sono rimasti che frammenti piu` o meno estesi (fatta eccezione per pindaro, di cui resta un`opera intera): ma essi bastano a illuminare un`esperienza d`arte irripetibile, che nel ritmo delle forme sembra rendere il movimento essenziale della vita. il volume presenta testi di 19 poeti, da archiloco a bacchilide. li affianca la nuova traduzione di enzo mandruzzato, volta a ricreare il pensiero e la musica degli originali.


"la principessa di babilonia" (1978) e` un racconto orientale sospeso tra fantasia e realismo, popolato da animali parlanti e influenzato dalle "mille e una notte" e dall`"orlando furioso". ma e` anche un itinerario filosofico che ritrova nelle peregrinazioni dei suoi protagonisti un`europa divisa tra oscurantismo e ragione, tra speranza di progresso e rigurciti di fanatismo. "le lettere di amabed" (1769) e` invece un romanzo epistolare che ha i suoi modelli nella letteratura inglese (richardson) e nelle "lettere persiane" di montesquieu. in questa sorta di romanzo storico la critica antireligiosa e la descrizione dell`india e dell`italia del xvi secolo si trasforma in una durissima requisitoria contro l`inquisizione e l`intolleranza religiosa.


a guardarle dal paese di brusson, le fortezze volanti che vanno a bombardare le citta` del nord per un attimo possono sembrare stelle. e i ragazzi sfollati si tengono compagnia e intanto si allenano alla vita. mentre le note della "paloma" si diffondono dal grammofono a manovella, qualcuno si innamora e qualcun altro si prepara a morire. ma dopo l`8 settembre nessuno potra` piu` stare in un limbo, le partite a tennis, gli amori, le parole sussurrate si dilegueranno nel mondo dei ricordi. e dal passato tornera` solo qualche immagine, familiare eppure terribile. immagini come ferite, destinate a lacerare per sempre l`orizzonte del paesaggio alpino e del ricordo.


anno del signore 1403. tre cavalieri - un nobiluomo fiorentino, un guerriero ghibellino fattosi frate minore e un anziano gentiluomo spagnolo - intrecciano i propri destini tra le incantate isole del mediterraneo e poi in un`estenuante cavalcata lungo le piste carovaniere della via della seta, alla volta della magica samarcanda del signore della paura, il potente e feroce tamerlano, che a sua volta sta ormai cullando il suo sogno piu` folle, la conquista del celeste impero. franco cardini trascina il lettore in un`avventura che procede con il ritmo della fuga nella quale inseguitori e inseguiti si scambiano a vicenda i ruoli e ci regala un romanzo fedele alla storia. al centro di tutto sta per i tre protagonisti la scommessa piu` grande, l`unica che conti: la ricerca di se stessi, la sfida ad affrontare il senso profondo della vita.


Quello della protagonista di "Un giorno devi andare" è un viaggio mosso da domande che non hanno risposta, un cammino di ascolto di una voce interiore che troppo spesso, troppe volte è soffocata dal rumore di fondo del mondo. Giorgio Diritti torna a mettere al centro del proprio cinema l'intimità del dolore di ciascuno di noi e la grande capacità dell'uomo di superare qualsiasi cataclisma con la forza dell'anima, arrivando a eliminare i confini geografici e con essi quelli mentali. Perché anche cercare se stessi può essere una grande avventura.









per una meravigliosa e tremenda ambiguita` linguistica, la morte e la vita sono iscritte nella stessa parola bios: bios e` vita, bios e` arco. noi siamo cosi` un cerchio incompiuto, imperfetto, un arco, in cui inizio e fine non coincidono. solitari restare a riva a osservare le tempeste della vita o salire a bordo senza troppo curarci dei compagni di viaggio? seguire le leggi del cosmo o le leggi dell`io? scegliere la politica o l`antipolitica? il negotium o l`otium? credere o capire di fronte a dio e alla morte? seguire la lezione dei padri o la rivoluzione dei figli? basta volgere lo sguardo al mondo classico di atene e roma per trovare i nostri piu` naturali interlocutori, coloro che ci hanno preceduti nelle nostre stesse domande. lucrezio e seneca hanno fatto il controcanto al presente ponendosi le domande ultime. non importa quali risposte abbiano dato, importa invece la loro allergia al pensiero unico, tanto da averci prospettato concezioni diverse e rivali del mondo. importa il coraggio di sperimentare, in solitudine e in autonomia, cosa significa sopportare la verita` quando la vita ti viene a trovare. a loro dobbiamo rivolgerci per ricordarci come eravamo e come potremmo essere.

Omnibus Press, 1998, UK. Una guida essenziale e indispensabile alla musica degli Steely Dan che prende in esame album per album e addirittura canzone per canzone pubblicata dalla band a partire dall'esordio Can't Buy a Thrill del 1973 fino a Gaucho del 1980. Analizza inoltre i brani inclusi in complilazioni e il repertorio solista di Donald Fagen e Walter Becker. Illustrata da tante foto in bianco e nero comprende anche un inserto con 8 pagine a colori.
