



con questo breve testo redatto nel 1936 per la voce "la famiglia" dell`"encyclope`die francaise" lacan, partendo dall`inserzione dello stadio dello specchio - il conflitto tra l`io e il suo doppio idealizzato - nel quadro teorico freudiano, rifonda tutto l`impianto teorico psicoanalitico che ruota intorno al complesso edipico.



l`autore ci propone un profilo sull`eredita` del pensiero galileiano, quale fu sviluppato dai suoi seguaci e recepito nella toscana della seconda meta` del seicento. questo libro e` allo stesso tempo il ritratto di un mito (quello di galileo) e la storia del declino di una generazione di scienziati in una societa` impreparata ad accettare una rivoluzione concettuale di quella portata.

il libro inizia presentando i dati essenziali sulla distribuzione della popolazione mondiale e le principali tesi, neomalthusiane e antimalthusiane, che oggi si contendono il campo. seguono analisi specifiche dedicate ad altre variabili, quali istruzione, occupazione, risorse alimentari, salute, urbanizzazione, migrazioni internazionali, ambiente. senza sottovalutare le difficolta` che nascono da un incremento demografico troppo rapido, secondo l`autore non e` corretto fare della popolazione l`unico capro espiatorio del sottosviluppo: l`organizzazione del lavoro, i modi di consumo, la natura degli scambi internazionali sono altrettanto importanti. si impone invece una nuova nozione di sviluppo, non solo economico, ma anche sociale, umano e sostenibile.
