
di solito sono gli dei che fulminano gli uomini. in questo libro, invece, abbiamo un filosofo che fulmina gli dei, al plurale come al singolare. e non e` detto che le sue saette siano meno micidiali di quelle celesti. e se nietzsche, con l`enfasi abituale, proclama la morte di dio, schopenhauer, ora con il suo sarcasmo ora con la sua logica implacabile, quel dio lo uccide davvero, togliendo qualsiasi validita` teoretica al teismo. questi scritti, alcuni dei quali ancora inediti per il lettore italiano, sono il migliore antidoto contro il rigurgito pauroso di fideismo e di superstizione, ma servono anche per smoccolare e intonacare la filosofia, sulla quale i ciarlatani hanno sparso una coltre di fumo che non le appartiene.

si puo` dire che nessun tema sia al centro del dibattito filosofico internazionale come quello della comunita`: dal "com`unitarismo" americano all`etica della comunicazione di habermas e apei, al decostruttivismo francese di derrida e nancy. e tuttavia, in nessuno di questi casi il concetto di comunita` e` stato interrogato a partire dal suo originario significato etimologico: "cum munus". e quanto tenta in questo libro l`autore, attraverso una "controstoria" della filosofia politica che ha per oggetto non solo l`opera di hobbes, rousseau, kant, heidegger e bataille, ma anche quella di h?lderin e di nietzsche, di freud e di canetti, di arendt e di sartre. questa riedizione e` arricchita da un saggio sul rapporto tra comunita` e nichilismo.



