



nel primo romanzo l`anziano signor andesman attende, seduto fuori dalla sua casa di campagna, il ritorno della figlia; un`attesa che diventa tensione e riempie di se` un pomeriggio. nel secondo romanzo una coppia in vacanza, in un`affollatissima spagna estiva, arriva in un paese sconvolto da un delitto passionale. l`assassino e` braccato dalla polizia. sotto i lampi di un temporale, la protagonista vede un uomo nascosto in cima ad un tetto. una scoperta che potrebbe cambiare il corso delle vacanze e forse di una vita.







studioso e medico spagnolo, testimone delle persecuzioni contro ebrei e musulmani, autore di un libro esplosivo dal titolo "gli errori della trinita`", michele serveto fu a lungo costretto a vivere sotto falso nome (michel de villeneuve) per sfuggire all`inquisizione cattolica. quando pero` giungera` nella protestante ginevra, verra` arrestato e bruciato in una pubblica piazza per ordine di giovanni calvino. era il 27 ottobre 1553 e serveto aveva 42 anni. il suo caso riecheggio` in tutta europa, segnando l`inizio dell`idea moderna di tolleranza religiosa. commentandone la morte a distanza di pochi mesi, l`umanista francese sebastiano castellione scrisse le celebri parole: "uccidere un uomo non significa difendere una dottrina, ma solo uccidere un uomo". oggi michele serveto rappresenta uno dei simboli piu` vividi e drammatici della lotta per la liberta` di pensiero, accanto a giordano bruno e galileo galilei. le sue idee sull`uomo nato libero e innocente, sul mistero della divinita` che e` rigorosamente unitario, sono sopravvissute alla distruzione del suo corpo e dei suoi libri. questa biografia tradotta per la prima volta in italia, fara` sperimentare al lettore l`emozione dell`incontro con la vita e la morte di michele serveto, e sara` come un monito a essere sempre in prima linea nella difesa della liberta` di coscienza. introduzione di adriano prosperi.

l`odio come energia vitale, un tetro futuro gia` riconoscibile nel presente. e un romanzo che e` fiaba, parodia, invettiva.





nel 1964 norberto bobbio decide di dedicare le sue lezioni di filosofia del diritto al tema della guerra e della pace. un tema - non nuovo nella riflessione dei giuristi e dei politologi ma poco frequentato nei corsi universitari - che a bobbio pare meritevole di essere trattato, non solo perche` adatto a una ricostruzione storica e teorica di ampio respiro ma soprattutto perche` reso urgente dal pericolo della guerra atomica, nel pieno della crisi dei missili di cuba. il libro espone e discute le varie teorie con cui nella storia si e` tentato di giustificare la guerra e le diverse correnti pacifiste che hanno cercato di superarla, di ciascuna mettendo in luce gli argomenti, le incongruenze, i punti di forza e gli elementi di debolezza. qui bobbio avanza la sua celebre tesi circa l`impossibilita` di giustificare la guerra in un`epoca in cui l`uso di armi cosi` potenti rischia di mettere in questione la stessa sopravvivenza del genere umano. un testo destinato a diventare imprescindibile rispetto a un dibattito contemporaneo spesso non all`altezza della drammaticita` dei tempi che viviamo.
