



"aristotele e` tanto piu` colpevole proprio perche`, essendosi volto alle aperte ricerche della storia, ne ha tratto gli oscuri idoli di una qualche sotterranea spelonca, e, sopra la storia dei fatti particolari, ha costruito certe ragnatele che egli presenta come cause mentre son prive di ogni consistenza e valore. opera questa perfettamente simile a quella costruita con grande affanno ai giorni nostri da girolamo cardano che e` anch`egli, come aristotele, in continuo disaccordo con i fatti e con se stesso." francesco bacone

quando la giovane donna che ha chiesto udienza (e che lui ha accettato di ricevere nonostante l`ora tarda) entra nel suo ufficio, il consigliere del ministero degli interni ha una bizzarra reazione: una "delirante, tremenda ilarita` si diffonde nelle sue membra come un formicolio". e cosi` che deve ridere il diavolo, pensa l`alto funzionario, "allorche` si rende conto che, sia pure in modo deforme e orribile, il suo volto assomiglia a quello di dio". perche` la splendida creatura che gli sta di fronte e` il doppio perfetto di un`altra: colei che molti anni prima, nella penombra di una stanza, gli aveva chiesto, con voce lievemente roca, citando lord lyttelton: "tell me, my heart, if this be love?". poco tempo dopo quella donna si era uccisa, e per amore di un altro. e adesso e` tornata, pensa l`uomo: adesso che lui ha quarantacinque anni, e comincia a sentirsi vecchio; e proprio oggi, quando ha appena controfirmato un documento che gettera` il suo paese nella tragedia della guerra. ma la giovane seduta davanti alla sua scrivania dice di venire dal nord e di chiamarsi aino laine: un nome che in finlandese significa unica onda. che cosa vuole? una borsa di studio, dice, un permesso di soggiorno... ma forse non tutto e` cosi` limpido, e il consigliere di stato lo scoprira` al termine di una lunga notte in cui quella donna, comparsa all`improvviso nella sua vita come un gabbiano planato da lontananze boreali, si mostrera` piu` enigmatica e indecifrabile di quanto avesse immaginato.


una storia divertente e coloratissima che racconta le avventure di un simpatico orsetto che, una bella mattina, scopre una strana pianta cresciuta nel suo orto: una pianta di spinaci. ne fara` tendine e cuscini, un tappeto e salviette, un cappotto, un cappellino, una tenda da campeggio e dei ventagli. ma quando una sua amica le comunica che sono spinaci, non si perde d`animo e decide di passare una giornata tranquilla nello stagno all`ombra di una bella foglia di spinacio, mangiando... polpettine di spinaci. alla fine del libro una ricetta. eta` di lettura: dai 2 anni.

un intreccio laborioso, incalzante, che analizza e sconvolge i fondamenti stessi del pensiero freudiano con il rigore dell`indagine filosofica. un libro che parte dalle problematiche intuizioni di r. d. laing verso un campo di ricerca tuttora in discussione.
a detta dell`amico puskin, il principe petr vjazemskij era una