mirbeau, romanziere oggi dimenticato forse anche perche` "politicamente scorretto", racconta in questo romanzo un`avventurosa indagine nella solitudine di una coscienza sconvolta dalla malattia moderna per eccellenza, la nevrosi. e` l`incapacita` di reprimere i prorpi desideri a minare dall`interno la condotta del personaggio, rendendola contraddittoria e incomprensibile.
nella smisurata produzione di lope de vega, le "novelle per marzia leonarda", preziosa prova per qualsiasi letterato, rischiano di passare quasi sotto silenzio. eppure esse appaiono interessanti per molti motivi. innanzi tutto per lo sperimentalismo cui lope e` sempre sensibile: egli prova infatti qui la sua versatilita` su un tipo di scrittura venuto dall`italia e che si andava acclimatando in spagna. poi per la tessitura teorica, per la riflessione sul raccontare, struttura portante del testo, che viene sostenuto dall`apostrofe diretta e affettuosa a marzia leonarda, trasparente pseudonimo letterario dell`ultimo e drammatico amore di lope, marta de nevares. l`opera viene presentata per la prima volta in italia in una traduzione che tenta di salvarne i registri letterari alti, allusi ed elusi da lope, e nello stesso tempo di renderne la piena leggibilita`. si e` anche provveduto a un controllo dei passi dubbi sulle edizioni principes, restituendo letture corrette e talora sanando luoghi corrotti. il commento poi tenta di accompagnare le quattro novelle, indubbiamente non facili nella loro falsa ingenuita`, con una analisi al microscopio, per rilevare passo per passo motivi, digressioni, apostrofi, rotture.
con questo romanzo ibuse masuji ci fa rivivere la tragedia di hiroshima attraverso gli occhi ignari e rassegnati di persone come tante, e ci dimostra come la finzione letteraria, con gli artefici che le sono propri, riesca a sublimare il dato reale della ricerca storica e a convogliare il senso del vero piu` di un`asciutta descrizione realistica. con uno stile pacato, senza retorica ne` vittimismo, ibuse salva il senso della scrittura come "memoria" e recupera al di la` dell`orrore la dignita` dell`uomo.
deiotaro, re della galazia orientale, viene accusato dal nipote castoro di avere tramato per assassinare cesare nell`agosto del 47, durante un soggiorno del dittatore in galazia. cicerone, legato da forti vincoli di amicizia al re barbaro, ne assume la difesa. il processo ha luogo nel novembre del 45. alla conclusione del processo, cesare non si pronuncia subito e quattro mesi dopo viene assassinato. marco antonio assolve quindi deiotaro e gli restituisce il regno. questa e` l`ultima arringa pronunciata da cicerone: nella sua insolita sobrieta`, piena tuttavia di fierezza e di pathos, si configura come un appello estremo e un estremo presagio.
"giulio cesare" inscena il tirannicidio e il fallimento dell`ideale repubblicano nel mondo della realpolitik, "antonio e cleopatra" drammatizza il confronto-scontro tra le ragioni imperiali di una roma fredda e calcolatrice e la dissipazione egiziana di antonio, segnata pero` da calda passione e vitalita`, in "coriolano" ci si ritrova alle lontane origini del mondo romano in un clima di dura contrapposizione tra la caparbieta` illiberale del protagonista-guerriero, incapace di ogni compromesso, e la plebe gelosa delle proprie liberta` ma pusillanime e corrotta quanto gli aristocratici.
un`estate torrida in una vecchia casa in toscana. qui tristano vive la sua lunga agonia: una cancrena gli divora la gamba, i dolori sono lancinanti e la malattia si estende a tutto il corpo. lo assiste la vecchia frau, la stessa che da bambino gli raccontava fiabe e poesie in tedesco, affinche` imparasse la lingua. in uno stato allucinatorio, tristano vecchio e incattivito, racconta di se` ad uno scrittore perche` sia testimone della sua agonia e dei ricordi di una vita. fantasmi di donne amate si sovrappongono nel delirio e poi la guerra, combattuta in grecia, la scelta della liberta` e della resistenza. alla fine della vita tutto appare uguale a se stesso, un incubo che tutto sovrasta e tutto circonda.
un borgo toscano nelle paludi, vicino al mare. l`epopea di una famiglia di anarchici, ribelli per temperamento e tradizione: storia di tre generazioni di rivoluzionari dai nomi sintomatici di garibaldo, quarto, volturno, personaggi che partono per viaggi avventurosi e guerre in europa, africa, le due americhe trovando la morte nella lotta contro i padroni. donne combattive e coraggiose che si affidano anche agli oroscopi e alle fattucchiere. un mondo contadino, arcaico, ormai scomparso; una fiaba popolare con trovate fantasiose e insieme malinconiche, commosse e profonde, vivaci e gaie, pervasa dal senso della fragilita` della vita.
Marsilio Editori, 1981, IT. Non una nuova storia del cinema, ma un diverso modo di fare storia del cinema attraverso brevi saggi per problemi dei più noti critici e studiosi italiani, nata da una concreta esperienza di intervento culturale: un ciclo di proiezioni e lezioni organizzato da comune di Moodena e coordinato da Adelio Ferrero, che ha abbracciato un arco di oltre quattro anni e ha saputo radicarsi nel tessuto socio-culturale della città. L'impostazione e il progetto dell'opera hanno l'intento di rivolgersi a un vasto pubblico, a diversi livelli di lettura, sehuendo un criterio non soltanto cronologico, ma articolato attraverso linee di tendenza e nodi problematici quali la nozione d'autore, di prodotto estetico, di avanguardia, di spettacolo, con lo scopo di fornire al lettore i tracciati e le fila di un percorso di orientamento.
Marsilio Editori, 1982, IT. Autori, critica e teoria nel processo per l'autogestione socialista nel cinema iugoslavo: questo è il tema fondamentale del volume che raccoglie porzioni differenziate e talvolta antitetiche, ma segnate da una vivacità di dibattito insospettata per la cultura occidentale. Il materiale presentato nel libro vuole consentire al lettore una visione problematica della realtà cinematografica iugoslava, delle sue diverse articolazioni interne, del ruolo che viene svolto dalla critica, dalla teoria e dalla realizzazione dei film in un dibattito il cui interrogativo centrale può così riassumersi: quale rapporto debba esservi tra la costruzione di una società nuova per la quale è necessaria la sconfitta sul piano economico e politico dei residui del vecchio ancora presenti nel paese, e la produzione estetica, che sembra incaricarsi talvolta della funzione di complicare la situazione, fuoriuscendo il più delle volte dai limiti di quel fondamentale ottimismo della volontà che è alla radice delle rivoluzioni politiche e sociali.
"e vero, raccontare e` un gioco e io, lo ammetto, amo molto giocare. il gioco mi ha sempre tentato; ma in questo momento il gioco che piu` mi tenta e` quello del rovescio. e gli altri giochi che esso si porta appresso, naturalmente. perche` ci sono svariati giochi in questo libro, tutto sta nel lasciarsi tentare. ma quello che importa e` che tutte le sue variazioni, tutte le sorprese, i rischi e le audacie aprono strade che si dirigono verso un obiettivo finale, verso l`individuazione di un`unita` contraddittoria. inquietano e allarmano. seducono. sono illuminazioni che portano alla scoperta piu` profonda o piu` sottile, e che ci possono lasciare davanti a una bicicletta - personaggio che, carico di passato e di mistero, attraversa i pomeriggi del sabato - oppure condurci sull`orlo di un volto esorcizzato: un buco ritagliato in una fotografia. detto questo, e di fronte a tutto il resto che questo libro mi offre, trovo conferma a una vecchia convinzione: che non c`e` gioco gratuito neppure nei giochi dei bambini, che sono cose fin troppo serie, come gli psicologi insegnano. e tantomeno in letteratura, perche` in essa non esiste maestro o croupier che la comandi. no, nell`avventura della scrittura non c`e` mano che si alzi e che ordini: `rien ne va plus, les jeux sont faits`."
quando un bambino sparisce da una scuola materna di sodermalm, a stoccolma, l`agente mina dabiri e` di nuovo in prima linea. due anni dopo i drammatici eventi che li hanno fatti incontrare, mina torna a chiedere aiuto a vincent walder, finendo per coinvolgere il celebre mentalista in un`indagine che questa volta la tocchera` molto da vicino. all`esperto di psicologia e comunicazione non verbale, che molti ritengono perfino capace di leggere nel pensiero, saltano subito all`occhio le analogie con un caso di qualche anno prima, un dramma dal tragico epilogo. e adesso tutto fa pensare che altri bambini siano in pericolo. mentre mina cerca di tenere a bada i ricordi e allontanare il passato e vincent crede ancora di poter ignorare l`ombra che la sua anima nasconde, la fortezza inaccessibile che ognuno dei due ha eretto intorno a se` comincia a sgretolarsi.