
che cos`e` la cultura della pace? tutte le pratiche non violente sono uguali, o esistono una vera e una falsa non violenza? la non violenza e` una mera tattica politica o ha una dimensione spirituale? qual e` l`ambito di esercizio della disubbidienza civile? molte risposte a queste domande, urgenti e drammatiche, si possono trovare qui, nei testi gandhiani raccolti da thomas merton di fronte alla minaccia della guerra nucleare nei primi anni sessanta. la non violenza, secondo gandhi, e` la legge fondamentale della natura umana, per il suo innato desiderio di pace, ordine, giustizia, liberta` e dignita` personali. l`esercizio della non violenza richiede lo straordinario coraggio di non temere la morte e di soffrire senza desiderio di vendetta, e si ottiene solo con preghiera, disciplina e fede. la non violenza va esercitata sempre, non e` solo non cooperazione con le ingiustizie ma costante rifiuto di qualunque cosa sia inaccettabile per la coscienza. la non violenza esige un comportamento puro e disinteressato, non puo` essere piegata a fini pragmatici, pena il suo fallimento. la scelta di testi gandhiani del religioso merton e` ora arricchita da una nuova lettura di gandhi quale leader politico piu` influente del xx secolo del giornalista americano mark kurlansky.




"che credibilita` si puo` avere nel motivare gli altri se non si e` capaci di motivare se stessi? nell`indirizzare gli altri se non si e` capaci di indirizzare se stessi? nel far crescere gli altri se non si e` capaci di far crescere se stessi?" il piu` grande successo di un individuo consiste nel realizzare se stesso. cio` presuppone innanzitutto accettarsi, guardarsi con lo sguardo curioso e benevolo di chi vuole esplorare un territorio sconosciuto per coglierne i frutti. non si realizza se stessi adottando un "modello vincente" che magari ci costringe a vivere la vita di un altro, si realizza se stessi nel regalare al mondo la propria piu` autentica essenza. guidati dalle riflessioni illuminanti dell`autore, potremo riscoprire nuovi e piu` profondi significati, spesso controcorrente, in concetti come verita`, coerenza, responsabilita`, rispetto, perdono e perfezione. e sapremo trovare la nostra personale via per metterli in atto nella nostra vita. riscoprire il talento dell`autenticita` e` il primo passo: per essere realmente felici; per creare legami solidi in ogni contesto di vita; per riconoscere e coltivare le potenzialita` proprie e altrui; per mettere fuori gioco i limiti di ciascuno.

"il turno" anticipa le prove piu` mature di pirandello romanziere. e un perfetto congegno narrativo in cui il caso, nel ruolo di protagonista, vanifica puntualmente le iniziative dei personaggi ridotti ad automi della "sciocca fantocciata che chiamiamo vita".

il 24 maggio 1915 l`italia entro` nella prima guerra mondiale, dopo mesi di dibattiti, scontri, emozioni. quel giorno chi la guerra l`aveva decisa si senti` sollevato. i vecchi alleati, ora nemici, accusarono l`italia di tradimento; i nuovi alleati sperarono di sfruttare l`apertura di un altro fronte. chi il conflitto l`aveva sognato festeggiava e correva ad arruolarsi; chi l`aveva osteggiato osservava in silenzio. le truppe passarono maldestramente il confine e iniziarono a combattere. ma quel 24 maggio c`era chi gia` combatteva un`altra guerra, in territori oltremare o sotto un`altra bandiera; chi veniva internato in quanto suddito nemico o sospetta spia e chi vedeva la propria citta` sottoposta al potere militare. c`era chi organizzava comitati civici, chi scioperava, o semplicemente si occupava dei fiori. fu un conflitto nuovo, moderno, totale.

andato in scena per la prima volta il 24 febbraio 1922, l`enrico iv ebbe un successo immediato e segno` la definitiva affermazione di pirandello come grande autore drammatico. nella vicenda del gentiluomo che, in seguito a una caduta da cavallo durante una rievocazione in costume, crede di essere il grande imperatore di germania enrico iv e, una volta rinsavito, continua a simulare la follia per ridere di chi ancora lo ritiene pazzo, confluiscono molte delle ossessioni pirandelliane con una tensione e una solennita` che non sono ancora maniera: il motivo della maschera ovvero l`immagine costruita con cui ogni individuo si presenta al mondo e a cui si attiene fino alla totale identificazione; il gusto della finzione e della messinscena; il contrasto tra l`essere e l`apparire che sconfinano l`uno nell`altro. diana e la tuda (1927), l`altra opera del drammaturgo raccolta in questo volume, affronta il tema dell`artista che non si fa scrupolo di sacrificare colei che e` la sua musa e modella alle proprie velleita` creative. tuda incarna il rapporto tra vita e forma che il finale tragico della pie`ce ricondurra` a quello tra vita e morte. introduzione di nino borsellino. prefazione e note di raffaele morabito.
