

scrive l`autrice nella sua introduzione: "scopo di questo libro e` indicare alcuni fra i modi in cui le teorie psicoanalitiche di sigmund freud, nella elaborazione ulteriore datane da melanie klein, possono aiutare gli assistenti sociali a comprendere i propri clienti e le proprie relazioni con essi. "due, almeno, sono le vie per affrontare questo compito. la prima e` di esporre anzitutto la teoria, e di riscontrare in seguito quali settori di essa abbiano maggior rilievo nei riguardi del lavoro sociale. o, alternativamente, si puo` assumere come punto di partenza la relazione tra assistente sociale e cliente, esaminarla alla luce delle acquisizioni raggiunte sul piano psicoanalitico, e studiare la teoria, in un secondo tempo. tra le due strade, ho scelto la seconda. non vi ho, peraltro, aderito rigidamente, e spesso si trovera` la teoria interpolata al materiale casistico, e viceversa. le teorie qui presentate sono quelle che mi appaiono, entro i limiti delle nostre attuali conoscenze, meglio rispondenti ai fenomeni che cercano di spiegare, e piu` sensate dal punto di vista clinico".









il disturbo o i disturbi etichettati come `schizofrenia` hanno storicamente posto molte domande e lanciato numerose sfide. e possibile dare un senso alle varie, spesso fantastiche, convinzioni dei pazienti? esiste qualche principio da applicare a tutti i pazienti? e possibile trattarli con la psicoterapia? qual e` la relazione tra le scoperte organiche e il quadro clinico? il testo, da considerare lo studio piu` completo sul modello cognitivo della schizofrenia e sul suo trattamento, cerca di rispondere a queste domande, nella convinzione che la discussione diretta dei deliri e delle allucinazioni non porti a un peggioramento dei sintomi ma, al contrario, possa dare ai pazienti un senso di sollievo nel constatare che qualcuno li ascolta e cerca di dare un significato alle loro esperienze confuse e angoscianti. il libro riassume lo stato attuale di conoscenza sulla schizofrenia, passando in rassegna i dati disponibili sul trattamento ed esaminando la complessa neurobiologia del disturbo. scava poi nelle origini, nello sviluppo e nel mantenimento delle quattro aree sintomatologiche principali: deliri, allucinazioni, sintomi negativi e disturbo formale del pensiero. di estremo interesse per i professionisti del settore grazie a un approfondito aggiornamento delle rassegne e alla maturita` della riflessione, questo studio si rivolge anche ai non addetti ai lavori, per l`ampiezza degli argomenti trattati e per l`accessibilita` del linguaggio.

e attraverso la pelle, dalla nascita e per tutto il corso dell`esistenza, che prende corpo l`identita` dell`individuo: essa si adatta all`ambiente, comunica benessere oppure disagio, riceve gli stimoli esterni e incarna quelli interni. tramite la pelle viene vissuta l`esperienza del contatto e del distacco, si strutturano le nozioni di spazio e tempo e si realizza una fitta rete di comunicazioni preverbali. `pelle e psiche` e` dunque un binomio indissolubile, e quando la pelle si ammala chiama in causa una complessita` di fattori: biologici, genetici, psicologici, familiari, relazionali. l`autore approfondisce in modo nuovo e fecondo lo stretto rapporto che puo` nascere tra psicoanalista e dermatologo, dove l`uno puo` colmare con l`ascolto cio` che si nasconde allo sguardo dell`altro: spesso una scissione profonda tra psiche e soma, in seguito alla quale i vissuti di angoscia e sofferenza vengono cancellati dalla coscienza e scaricati sul corpo. prefazione di mariella fassino e dennis linder.
















