la scoperta dell`alessitimia quale dimensione psicopatologica trae origine dalle osservazioni cliniche effettuate su pazienti affetti da malattie psicosomatiche classiche: l`ulcera, l`asma, la colite ulcerosa, l`eczema, l`ipertensione, eccetera. nel 1973, p. e. sifneos conio` il termine `alessitimia`, che tradotto letteralmente significa: emozioni senza parole o mancanza di parole per le emozioni, e che descrive un insieme di deficit della capacita` di elaborare gli affetti sul piano sia cognitivo sia esperienziale.
Come le foglie è una commedia di Giuseppe Giacosa. Venne rappresentata per la prima volta al Teatro Manzoni di Milano il 31 gennaio 1900 dalla compagnia Tina Di Lorenzo-Flavio Andò.
È una commedia drammatica a lieto fine, in cui la giovane protagonista trova l'amore dopo avere pensato al suicidio assillata dalla pesante situazione economica familiare.
a un centinaio di chilometri da parigi, una sera di giugno del 1940, un viandante, un musicista, busso` alla porta di marija leonidovna suskova. marija accolse lo sconosciuto senza fare domande, non poteva immaginare che quel desiderio espresso per scherzo pochi giorni prima, rivedere il suo amato mozart, si sarebbe avverato. marija divise con l`ospite misterioso lunghe giornate, ma la guerra era ormai alle porte; quando per marija e la sua famiglia giunse il momento di fuggire, lo sconosciuto, all`improvviso come era arrivato, se ne ando`, solo e silenzioso, verso nuove, oscure destinazioni.
la narrazione, onirica e trasfigurata, di una concretissima crisi coniugale che l`io narrante, edoardo, e la moglie luciana attraversano mentre sono in attesa del terzo figlio. dopo una festa nella sala da ballo di un albergo, la coppia si ritira nella propria stanza. al risveglio edoardo scopre che la moglie, scomparsa dal letto, e` stata vittima di un misterioso incidente. nell`accorrere nel luogo in cui e` ricoverata, precipita in una serie di avventure in cui la dimensione onirica si infiltra nel reale e ne prende il sopravvento: porte, passaggi, cunicoli cavernosi collegano a luoghi del vissuto e dell`immaginato, a passate esperienze erotiche, a momenti della vita coniugale, alla trasformazione in un uccello. un vero e proprio viaggio attraverso dimensioni diverse, in cui piani narrativi e temporali si intrecciano, la realta` si alterna e si confonde con il sogno, fino a culminare e risolversi nella nascita del figlio - evento cruciale grazie al quale, insieme alla crisi che aveva spaccato la coppia, anche la narrazione trovera` una sua ricomposizione. nella sua prima prova narrativa sanguineti mette a frutto la propria ricca riflessione teorica, le suggestioni provenienti da ambiti artistici e scientifici diversi, ma anche l`attenzione acutissima alla quotidianita` concreta di ogni giorno con un testo che, sotto l`apparente rinuncia ai giochi linguistici e alla sperimentazione, si ricollega agli intarsi raffinati delle sue precedenti prove poetiche.
l`"eta` del jazz" e` finita, se c`e` mai davvero stata. scritti fra il 1920 e il 1926, quelli qui riuniti sono tre dei migliori racconti di f. scott fitzgerald; in essi risuona una nuova, inconfondibile melodia: il blues, che dona alla narrazione un fondo di malinconia e disillusione. protagonisti di queste novelettes sono giovani e adolescenti le cui esistenze sembrano inevitabilmente destinate a dissiparsi e a sfiorire. dopo un`apertura fiabesca, scandita da visioni di ricchezze e paesaggi idilliaci, il diamante grande come il ritz si popola di ombre inquietanti e minacciose, che costringeranno il protagonista a lottare per la propria sopravvivenza. nel soleggiato giorno di maggio di may day, sul ballo degli ex allievi di yale si allunga l`ombra dei disordini di new york del 1919 e i destini di tre giovani si toccano per un attimo senza riuscire a modificare le rispettive traiettorie. infine, il ragazzo ricco, che l`autore stesso defini` "una delle cose migliori che io abbia mai fatto", vede la sua vita privilegiata offuscata da personali irrisolutezze e drammatiche morti. anche la` dove i toni sembrano inizialmente piu` scanzonati, dove la magia sommessa della scrittura di fitzgerald e` al suo apice, la tragedia incombe, evocata, oltre che dagli eventi, dallo sguardo critico e disilluso dell`autore.