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il volume ripercorre la storia del concetto di democrazia come "carta d`identita`" dell`occidente, e ricostruisce i mutevoli significati che nel corso del tempo sono stati attribuiti ai principi dell`eguaglianza politica, della sovranita` popolare e dell`autogoverno dei cittadini. pur restando orizzonte insuperabile della convivenza civile, la democrazia si trova ad affrontare nel mondo contemporaneo nuove sfide, che hanno il volto minaccioso di una globalizzazione dei processi produttivi capace di scatenare, per reazione compensativa, forme di orgoglio etnico e di fondamentalismo religioso.

la natura umana e` un oggetto ricorrente dell`attenzione dei media. essa e` implicitamente chiamata in causa da qualsiasi problematica politica; sul come e sul quando dei suoi inizi esistono giudizi scientifici spesso contraddittori, strategie politiche contrapposte, laiche e confessionali, e una complessa normazione giuridica. ma la centralita` della natura umana nella riflessione filosofico-politica ha anche una storia ricca e articolata: si tratta di una tematica che da platone e aristotele confluisce nel pensiero cristiano di agostino e tommaso, fa i conti in eta` moderna con le scoperte geografiche e scientifiche, per suscitare infine nuova attenzione nel novecento con l`antropologia filosofica di gehlen e con la biopolilica di foucault.

questo libro e` la narrazione di una vicenda "biopolitica" che, con riferimento ai narrati "anni verdi", ha pochi precedenti in letteratura. privilegiare la dimensione politica nell`eta` evolutiva - dai 4 ai 15 anni - puo` sembrare un controsenso, un vezzo o un azzardo. cosi` non e`. l`eta` "di crescenza", in cui crescono idee ed emozioni, propizie anche al formarsi di un`aurorale coscienza politica, e` coinciso con anni cruciali della storia d`italia - dal 1935 al 1946 -, segnati da guerre, lotte, eventi di vita e di morte, taluni dei quali hanno visto l`autore, allora ragazzo, testimone partecipe.

dante e` l`ultimo poeta medievale, il grande campione di un medioevo in declino, ed e` il primo poeta della modernita`, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche per come sa usare i vari aspetti della scienza e della cultura del suo tempo radunandoli al servizio del suo insegnamento morale. in firenze, egli e` ascritto, nominalmente, alla corporazione dei medici. e un "sapiens de medicina", pur non avendola studiata, ne` professata, e di medicina e medici parlano diffusamente le tre cantiche della divina commedia. il volume presenta appunto una ricognizione del testo della commedia con riferimenti al campo medico-sanitario e individua passi salienti della "sapienza medica" di dante. un punto di vista sicuramente originale all`interno della copiosa produzione editoriale occasionata dalla ricorrenza settecentenaria della sua morte.

in "medicina per i poveri e per i ricchi" un grande storico della sanita` ci aiuta a ripercorrere piu` di duemila anni di trasformazioni nella lotta contro le malattie, dalla magia e dalla emancipazione ippocratica dell`arte della cura alla odierna medicina ipertecnologica. e la storia dei mutamenti delle concezioni e conoscenze in campo medico-sanitario e delle loro applicazioni pratiche negli individui e nel corpo sociale. e il lungo e tortuoso percorso nel quale filosofi, scienziati, predicatori e legislatori hanno interagito nel modellare la medicina e la sanita` nelle diverse temperie della storia. l`autore ci introduce in un pantheon di personaggi illustri e umili che, a modo loro, hanno contribuito a promuovere, o talvolta hanno avversato, il progredire delle teorie e delle pratiche nella cura della salute. le grandi conquiste della scienza - e` il monito dello storico - ripropongono pero`, e con rinnovata urgenza, la sfida delle disuguaglianze nell`accesso a cio` che la medicina contemporanea e` in grado di offrire. sull`immediato futuro pesa ancora l`antica dicotomia tra una "medicina per i ricchi" e una "medicina per i poveri".

guido rey e` stato autore di opere che segnarono profondamente la cultura alpinistica dell`epoca e influenzarono la letteratura dei primi cinquant`anni del xx secolo. dopo la prima guerra mondiale, giudicato troppo eroico e retorico, venne messo in disparte e praticamente dimenticato. e` di questi ultimi due anni la riscoperta della modernita` dei suoi scritti, che al lirismo che gli aveva guadagnato l`appellativo di `poeta del cervino` uniscono una descrizione vivace e tutt`altro che retorica delle ascensioni. la riproposta di "alpinismo acrobatico", pubblicato per la prima volta nel 1914, permette di far rivivere personaggi e atmosfere di un mondo ormai scomparso.

Cappelli Editore, 1979, IT. Le resistibili imprese di Jacovacci e Busacca (Alberto Sordi e Vittorio Gassman) - eroi della paura nello scenario kolossal della prima guerra mondiale, infine eroi alla lettera, loro malgrado - non potevano passare inosservate ai nostri comandi militari, fin dal primo semplice annuncio della loro prossima rappresentazione. Così la "commedia all'italiana", che aveva ormai cominciato a inoltrarsi nei contenuti dapprima dolenti e lirici del migliore neorealismo, trovò coerenti antefatti nella lotta condotta dal produttore e dagli autori per ottenere autorizzazioni e aiuti in armi e mezzi da impiegare per finta allo scopo di farli risembrare veri. Un giovane sottosegretario alla difesa, poi ministro della stessa, Giulio ANdreotti, si mosse negli eventi con graduale diplomazia, finchè la storia trovò il suo lieto fine e il film di Monicelli il suo Leone d'Oro. Era il 1959 a Venezia. In questo volume della commedia c'è tutto: l'antefatto e il racconto puntuale del film.

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