non una storia del fascismo e del nazismo, bensi` un bilancio puntuale dei tratti che li apparentarono, e delle singolarita` rispettive. grande attenzione e` data anche al parallelo sul governo dell`economia, incluse l`agricoltura, l`autarchia e la mobilitazione economica; al rapporto dei due regimi con la cultura e la societa`, al rispettivo grado di consenso, infine al modo in cui nazismo e fascismo affrontarono la sfida della guerra. l`autore reca un utile contributo conoscitivo sui caratteri del totalitarismo di destra. questa edizione si arricchisce di nuove informazioni sull`organizzazione sociale e sul ruolo dei militari nei due regni.
il volume e` una breve esposizione di quanto si sa oggi sulle piramidi. dopo un`introduzione generale, l`autore ricapitola la lunga storia della scoperta e dello studio delle piramidi, poi ne spiega la funzione all`interno del culto del sovrano defunto, e ne illustra le questioni tecnico-costruttive, rifacendosi alle diverse congetture avanzate e ai ritrovamenti archeologici che le supportano. infine presenta una descrizione commentata dei principali complessi piramidali che si sono conservati mostrando anche come, nel succedersi dei tre regni dell`antico egitto, essi abbiano acquisito significati e funzioni differenti.
le enormi possibilita` che le nuove tecnologie hanno spalancato sono pero` accompagnate anche da nuove disuguaglianze. e il segretario generale dell`onu a dichiarare, parlando dei paesi in via di sviluppo, che "oggi essere tagliati fuori dai servizi di telecomunicazione e` una difficolta` grave quanto la mancanza di lavoro, cibo, abitazione, assistenza medica, acqua potabile." ma anche nei paesi sviluppati, dove le deprivazioni materiali sono piu` contenute, le disparita` di accesso alle nuove tecnologie della comunicazione incidono fortemente. un fenomeno - cui e` stato dato il nome di "digital divide", in italiano "divario digitale" - sul quale si moltiplicano le indagini, le discussioni, gli interventi.
graham greene ha ambientato in africa due dei suoi romanzi piu` noti, "il nocciolo della questione", del 1948, e "un caso bruciato", del 1961: aveva raccolto il materiale durante alcuni viaggi compiuti nel continente nero a partire dal 1934, e in particolare quelli in africa occidentale nel 1941 e nel congo belga devastato dalla lebbra nel gennaio 1959. in queste occasioni greene era solito tenere dei resoconti dettagliati: quaderni su cui annotava ritratti, fatti, riflessioni su colonie e colonialismo, perdizione e salvezza. quei diari, destinati in origine solo a un uso privato, consentono di scoprire come greene lavorava sulla propria scrittura, come dava forma a un racconto, come trovava gli spunti per la trama e i personaggi. ma gettano anche uno sguardo acuto sul mondo africano, sul suo fascino magico, visto con gli occhi di un autore che, proprio nella forma diaristica - piu` spontanea, meno elaborata, meno preoccupata di questioni formali -, sollecita il lettore a un rapporto complesso e continuamente stimolante.
nella sua inesausta lotta contro la stupidita` umana, flaubert compose un "dizionario dei luoghi comuni", cioe` delle opinioni che per la loro stessa banalita` comportano l`adesione del maggior numero di persone. "vi si trovera`, in ordine alfabetico, su tutti gli argomenti possibili, tutto cio` che bisogna dire in societa` per essere un uomo come si deve e amabile". in realta`, la persona pensante non dovrebbe mai pronunciare uno di questi luoghi comuni.
"non appena in occidente si sparse la voce della prossima uscita della flotta turca, papa pio v decise che quella era l`occasione buona per realizzare un progetto che sognava da tempo: l`unione delle potenze cristiane per affrontare gli infedeli in mare con forze schiaccianti, e mettere fine una volta per tutte alla minaccia che gravava sulla cristianita`. quando divenne sempre piu` evidente che la tempesta era destinata a scaricarsi su cipro, il vecchio inquisitore divenuto pontefice, persecutore accanito di ebrei ed eretici, volle affrettare i tempi." e la primavera del 1570. un anno e mezzo dopo, il 7 ottobre 1571, l`europa cristiana infligge ai turchi una sconfitta catastrofica. ma la vera vittoria cattolica non si celebra sul campo di battaglia ne` si misura in terre conquistate. l`importanza di lepanto e` nel suo enorme impatto emotivo quando, in un profluvio di instant books, relazioni, memorie, orazioni, poesie e incisioni, la sua fama travolge ogni angolo d`europa. questo libro non e` l`ennesima storia di quella giornata. e un arazzo dell`anno e mezzo che la precedette. la sua trama e` fatta degli umori, gli intrecci diplomatici, le canzoni cantate dagli eserciti, i pregiudizi che alimentavano entrambi i fronti, la tecnologia della guerra, di cosa pensavano i turchi dei cristiani e viceversa.
al termine della prima guerra punica i mercenari che hanno combattuto per amilcare barca si ribellano. e` l`inizio di una devastante guerra. in questo scenario si colloca l`impossibile storia d`amore tra salammbo`, la bellissima figlia di amilcare, e matho, il capo dei ribelli. romanzo storico, poema epico, opera gia` parnassiana. la guerra tra mercenari e cartagine, la babele dei linguaggi e delle culture, i riti sacrificali, la crocefissione degli schiavi, l`ordinaria crudelta` sono uno specchio terribile per ogni stagione della storia umana, tutte le volte che riemerge il rischio di un ritorno alla barbarie.