
negli anni `50 nasce lo stereotipo della madre italiana, furiosa partigiana del figlio maschio. in realta`, questo stereotipo e` il frutto del particolare clima maturato all`indomani della ii guerra mondiale, alimentato da un succedersi di rappresentazioni ideali, anche a carattere propagandistico politico, che hanno permeato intere generazioni e reso plausibile l`idea che il "mammismo" abbia non solo una lunga storia ma rappresenti la condizione originaria della mentalita` familiare italiana. nel libro si ripercorrono alcuni momenti topici per il definirsi delle immagini materne della nuova nazione, rintracciando temi e rappresentazioni che piu` ricorrono nella letteratura, nella diaristica e nei romanzi.


lorenzo mattotti. covers for the new yorker vuole documentare la ventennale collaborazione tra il piu` amato e noto illustratore italiano e una delle riviste piu` autorevoli del giornalismo statunitense. questo volume raccoglie le 32 copertine disegnate da mattotti per the new yorker, insieme a numerosi schizzi preparatori inediti. l`intento e` quello di mostrare il processo creativo da cui nasce la copertina di una grande rivista, anche avvalendosi del prezioso contributo di un saggio scritto dall`art director francoise mouly, che mette in luce il dialogo instaurato con l`artista nel corso della lunga collaborazione. a questo proposito alcuni dei bellissimi pastelli di mattotti saranno corredati da brevi testi che raccontano retroscena e aneddoti sulla loro creazione. oltre alle copertine il libro presenta una selezione delle innumerevoli illustrazioni realizzate da mattotti a corredo di articoli contenuti nella rivista: si spazia da ritratti di grandi nomi del cinema, della letteratura e dell`arte, tra cui lana turner, gong li, konstantinos kavafis, a speciali sulla moda (nel 1994 mattotti e` l`inviato di the new yorker alle sfilate d`autunno a parigi), fino a disegni finalizzati a descrivere complessi fatti di attualita`. il volume, curato da melania gazzotti, anche autrice di un saggio biografico sulla straordinaria carriera dell`illustratore, e` stato pubblicato in occasione della mostra presso l`istituto italiano di cultura di new york in programma dal 6 febbraio all`8 marzo 2018.

la vita umana, insegna l?induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare se stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l?ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. molti, oggi, non lo ammettono. nonostante l?eta, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. non sanno rallentare, ascoltare, restituire. con l?aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di socrate), beppe severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. "le cose per cui verremo ricordati - scrive - non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. sono la generosita, la lealta, la fantasia, l?ironia. la capacita di farsi le domande giuste." don?t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l?imperativo. l?autore invita a "indossare con eleganza la propria eta". per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. serve accettare che c?e un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. non di anziani insopportabili.