
l`europa dall`atlantico agli urali e` un`espressione geografica. gli urali infatti, non rappresentano affatto un confine "naturale" dell`europa e molte citta` siberiane sono piu` europee di kiev e odessa. ne` la geografia ne` la storia sono in grado di fornire una definizione non problematica di europa. forse soltanto la sociologia puo` riuscire in questa impresa.

nel 1941 henry luce scrisse un celebre editoriale in cui il secolo xx veniva definito il secolo americano. si trattava di convincere gli americani ad uscire dal proprio isolazionismo, di legare la propria sorte a quella della guerra, ma soprattutto di renderli consapevoli della loro missione di difendere i principi democratici dai totalitarismi. in poco meno di cinquant`anni gli stati uniti sono diventati un impero economico, una superpotenza politica e militare, un modello culturale. olivier zunz ripercorre la storia di questa ascesa e delle condizioni e di quel mix di pragmatismo e di immaginazione che l`hanno resa possibile.

alla domanda del titolo sono state fornite risposte variabili da 1 a 1000 miliardi di abitanti. oltre la meta` delle stime, tuttavia, ricade tra i 4 e i 16 miliardi di abitanti, segno che un`ipotesi sufficientemente attendibile non e` proibitiva. in ogni caso, con la popolazione del pianeta giunta a 5,7 miliardi e una crescita, al tasso di incremento attuale, di circa 1 miliardo ogni decennio, siamo ormai entrati nella zona critica della capacita` demografica terrestre. oggi e` ancora possibile frenare la crescita della popolazione mondiale in maniera non traumatica, volontaria e graduale, senza ricorrere a mezzi di coercizione fisica, chimica o biologica, come rischiamo di dover fare in futuro.

il libro procede su un doppio binario: da un lato espone i nodi principali della vita di marx, i legami con la famiglia d`origine, con la moglie e con l`amico engels, dall`altro affronta le idee di marx nei confronti della propria missione politica, segue l`elaborazione del "capitale" e del concetto cardinale di lotta di classe, e valuta l`atteggiamento di marx nei confronti delle utopie concorrenti e dei "traditori" ideologici.