febbraio 1996: l`ottantasettenne isaiah berlin riceve una lettera di ouyang kang che gli chiede un compendio delle sue idee per un volume collettivo sulla filosofia angloamericana contemporanea. stimolato dalla rilevanza storica, e anche simbolica, dell`iniziativa, berlin decide di rompere un silenzio creativo di quasi un decennio e comincia cosi` a dettare, aiutandosi solo con un foglietto di appunti, i suoi pensieri a un registratore. il risultato sara` "il mio itinerario intellettuale" ovvero il suo ultimo saggio, apparso postumo nel 1998. giustamente posto da henry hardy come "ouverture" del "potere delle idee", "il mio itinerario intellettuale" e` molto piu` di un`introduzione al pensiero di berlin.
parafrasando le lettere di mozart o citandole e impiegando largamente le interpretazioni esistenti riguardo la sua straordinaria ma intricata personalita`, rattalino ha sviluppato un racconto che appare romanzo autobiografico. la narrazione si apre con la morte del padre, per poi descrivere il viaggio a parigi in compagnia della madre, un cammino iniziatico per mozart che conobbe, tragicamente, l`amore, la morte, il potere. la seconda parte e` dominata invece dal dramma dei debiti in cui sprofondo` il protagonista, mentre gli ultimi capitoli vedono la riconciliazione con la memoria del padre. il libro si conclude con un`appendice attribuita a maria magdalena hofdemel, ritenuta madre di un figlio adulterino di mozart.
il dialogo sulle leggi, probabilmente lasciato incompiuto per il sopraggiungere della morte, rappresenta un punto d`arrivo del pensiero platonico. in quest`opera, dove platone sembra maggiormente disilluso sulla possibilita` di realizzare una perfetta forma di governo, vengono delineate le leggi secondo le quali il filosofo puo` guidare una nuova comunita` politica e realizzare comunque la migliore forma di governo.
se ne sta li`, in piedi davanti alla porta, coperta di sangue. e la vittima di un crimine? o ne e` l`autrice? joseph o`loughlin e` uno psicologo criminale che collabora con la polizia di bristol, un mestiere che riesce a gestire visto che "il signor parkinson", come lo chiama lui, non lo ha ancora costretto a ritirarsi. a complicare ancora di piu` le cose ci si mettono la recente separazione dalla moglie e un rapporto difficile con la figlia piu` grande. per joe non e` un gran momento; solo il lavoro, al quale si aggrappa con le poche forze rimaste, e` la sua unica ancora di salvezza. una sera sienna, la migliore amica della figlia di joe, si presenta alla porta di casa o`loughlin. la ragazza e` coperta di sangue; non apre bocca, e` pallida, rigida, una statua di sale. poco dopo il cadavere del padre di sienna, ray hegarty, viene ritrovato dalla polizia: giace a faccia in giu` accanto al letto della figlia. o`loughlin comincia a investigare per proprio conto, ma ogni passo lo conduce verso un ginepraio in cui si cospira perche` regni il silenzio, la menzogna, perche` certe verita` fanno male: e allora e` meglio insabbiare, corrompere, trovare un capro espiatorio che paghi per gli errori di tutti.
Libro in brossura, n°146 Collezione Teatro Einaudi. Anno 1971.