formatosi nell`ambiente bohe`mien della oslo di fine secolo, edvard munch e` stato uno dei piu` grandi artisti europei tra la fine dell`ottocento e la prima meta` del novecento. viaggiatore instancabile, in contatto con i circoli artistici e letterari di berlino e poi di parigi, si afferma come artista eversivo dopo che il suo dipinto la bambina malata suscita indignazione alla mostra d`autunno di oslo nel 1886. grande visionario, afflitto da nevrosi e da alcolismo, ma nello stesso tempo pittore frenetico, munch riesce a dare l`immagine della sua vita interiore, esprimendone gli stati emotivi piu` profondi, e insieme a raffigurare quell`umanita` viva e appassionata che lo circonda. riconosciuto come uno dei padri ideali dell`espressionismo tedesco, munch ha realizzato una delle maggiori testimonianze sull`amore, la sessualita` e la morte nell`arte del nostro tempo.
le parolacce sono i palliativi verbali delle molteplici miserie e angosce che segnano l`umano arrancare. con vivacita` e ironia, il volume racconta la storia del colorito frasario volgare e mostra che il linguaggio basso e sprezzante, per la sua straordinaria potenza emotiva, esiste da sempre. negli ultimi decenni, pero`, il turpiloquio ha infranto le barriere che ne regolavano la circolazione: non e` piu` "una cosa da uomini" ne` una risorsa espressiva di uso marginale, ma e` sconfinato dal privato al pubblico, nella fluviale comunicazione social e perfino nel dibattito politico. ecco perche` la nostra e` stata definita .
il volume presenta pagine scelte di: bultmann, derrida, dilthey, foucault, gadamer, geertz, habermas, hegel, heidegger, nietzsche, pareyson, peirce, ricoeur, rorty, schelling, schleiermacher, spinoza, thom, vico, von foerster.