



il giovane enzo era fresco di matrimonio quando si rifugio` sulle montagne per aderire alla resistenza nelle brigate di giustizia e liberta`. giudicato troppo gracile per combattere, il suo comandante penso` che il partigiano biagi avrebbe servito meglio la lotta antifascista facendo il suo mestiere: cosi` gli venne affidata la stesura del giornale "patrioti", del quale era in pratica l`unico redattore. del giornale uscirono tre numeri, fino a quando i nazisti non individuarono la tipografia e la distrussero. appena tre numeri, eppure biagi considerera` sempre quell`anno di clandestinita`, quei "quattordici mesi" da partigiano, come il momento piu` importante della sua vita, alla base della sua etica, nel lavoro come nella vita. progetto sempre cullato e mai ultimato, "i quattordici mesi" e` un libro che ripercorre l`intera opera di biagi, raccogliendone memorie e brani d`epoca oggi introvabili. un testo che ci riporta indietro nel tempo per raccontarci la storia di un giornalista clandestino che si rifugio` sulle montagne. lo stesso giornalista che, un anno dopo quel fatidico viaggio in bicicletta, annuncera` alla radio della quinta armata la liberazione di bologna.

abbas karam younis, giovane idealista, scrive il suo primo dramma dando spazio ai segreti piu` intimi e sordidi della sua famiglia e degli amici che gravitano intorno: gioco d`azzardo, prostituzione, alcol, droghe, omicidi. la coincidenza con la realta` e` cosi` forte da aprire un oscuro corridoio fra la rappresentazione e la vita. sullo sfondo del cairo e dei suoi teatri, quattro personaggi raccontano gli amori e le gelosie, la passione e la morte, trasformando il copione che si preparano a interpretare nel canovaccio dell`esistenza.

"sodoma e gomorra" trae il titolo dall`ultimo e piu` ampio degli otto racconti che costituiscono il volume. si tratta di testi differenti tra loro, novelle avvicinabili ai temi strapaesani, in cui forte e` la matrice autobiografica. malaparte e` qui narratore e personaggio, e se talora si lascia andare all`umano senso di "pietas" verso gli sconfitti, la sua autenticita` piu` schietta e` sempre nell`esibizione di se` come protagonista assoluto della scena.


la dolce adeline hulot e` moglie del barone hector hulot, un incorreggibile libertino. adeline aveva fatto venire in gioventu` a parigi la cugina lisbeth, una donna che negli anni aveva accumulato rancore nei confronti della piu` agiata cugina. bette da tempo nutriva per il conte steinbock un cupo affetto e quando questo sposa la figlia di adeline, riesce a gettare sia lui che il conte hulot tra le braccia della signora marneffe, donna avida e senza scrupoli, che distrugge pace e patrimonio delle due famiglie. uscita di scena la signore marneffe con una morte infamante, la stessa bette soccombera` alla tisi, mentre la famiglia hulot riuscira` a superare la crisi finanziaria. adeline, vera martire, morira` e il marito sposera` la volgare e rozza cuoca agathe.



il volume e` il catalogo della mostra di gallarate (maga di gallarate, 6 settembre - 19 ottobre 2014). la mostra personale dell`artista, riferimento sin dagli anni sessanta per tutte le ricerche che sviluppano un approccio sperimentale all`utilizzo del linguaggio fotografico, si concentra infatti attorno ad una serie di opere, appositamente realizzate per l`occasione, che raccontano il territorio gallaratese, la sua identita` geografica e architettonica, il suo skyline liquido. il titolo del progetto "ex/post. orizzonti momentanei" fa proprio riferimento ai continui mutamenti e agli insediamenti momentanei di un paesaggio in costante trasformazione colto in questo preciso passaggio



a lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. lui, don gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, e` divorato da un male oscuro, quello che

il 20 luglio 1969, alle 21.35 ora di houston, l`astronauta americano neil armstrong stampa l`impronta della sua scarpa sulla sabbia della superficie lunare. questa impresa decise la gara delle grandi potenze per la conquista dello spazio ma soprattutto testimonio` l`onnipotenza della civilta` della tecnica e della scienza: cio` che l`uomo si propone lo puo` raggiungere soprattutto quando la posta in gioco e` alta. e` questo strapotere della scienza e della tecnica che l`autrice ripercorre, mostrando come esso sia stato una delle caratteristiche forti del secolo che si chiude.


l`autore inizia la sua esposizione raccontando le circostanze della morte di ercole ii, il ritorno del figlio alfonso ii dalla francia e i preparativi del funerale; poi prende in esame la diffusione europea dell`uso del doppio funerale dei re, la sua funzione di sottolineare il carattere sacrale del potere e dunque di assicurare una successione pacifica, e le ragioni per le quali esso viene adottato a ferrara. infine e` la volta dello svolgimento vero e proprio del funerale, di cui ricci smonta e analizza ogni minimo particolare: la processione, la cui pompa e` messa in rapporto con le cerimonie di intronizzazione, l`imbalsamazione e il destino riservato alle viscere e al cuore, la sepoltura separata del cadavere, ecc.


Issued in a clear J-card case with a folded inlay.
[Inlay:]
Track 1 taken from the album "[r=783990]" (BLU DP0237)
Track 2 – 5 recorded live in Affalter, Germany, on April 28, 2001
Recorded, remastered and mixed [...] at Powertechnik Studios Lößnitz (www.powertechnik.de)
5 more songs of the Affalter show are available for a free download at the Blue Rose website (for a limited time only!)