nel 1964 luigi barzini, su commissione di un editore americano, tento` di intercettare la nostra identita` in un saggio, "gli italiani", descrivendo l`italia della civilta` immortale e quella delle sciagure nazionali, senza dimenticare l`italia piena di fascino amata dai turisti. erano gli anni del boom, la nostra democrazia si andava consolidando, il nostro design dettava legge, cosi` come la nostra cinematografia, la letteratura, il teatro e persino le automobili. capire chi eravamo diventava quindi un`esigenza diffusa. oggi, a oltre quarant`anni dalla sua pubblicazione, il saggio di barzini rivela ancora una forza dirompente. perche` nel leggere questa avvincente riflessione sulla nostra storia e sul nostro costume la domanda che ci si pone e` insieme semplice e complessa: che libro avrebbe scritto barzini se avesse dovuto scriverlo oggi? in che cosa ci siamo evoluti e che cosa, invece, e` rimasto immobile e mineralizzato?
colpito a quindici anni da un profondo squilibrio psichico, che lo spinge a vagabondare continuamente e che gli procura accessi d`incontrollabile furore, piu` volte rinchiuso in carcere e in ospedali psichiatrici, per anni campana non fa altro che viaggiare, sperimentando ogni sorta di mestieri. nel frattempo, "in vani intervalli della sua vita errante", come ci dice egli stesso, campana scrive e riscrive il libro che avrebbe dovuto costituire il significato ultimo, addirittura la "giustificazione" della sua vita. la sua vita civile finisce, di fatto, nel gennaio 1918, quando viene definitivamente internato in manicomio, dove restera` fino alla morte, avvenuta nel marzo del 1932.
le "teorie sul plusvalore" fanno parte dei ventitre` quaderni, scritti tra il 1861 e il 1863 da marx e su cui lavoro` engels per estrarre il secondo e il terzo libro del "capitale". in queste pagine si trovano le sintesi, le comparazioni e le riflessioni che marx condusse sulle opere di decine di economisti borghesi che nel precedente secolo e mezzo avevano affrontato l`enigma del capitale e le origini del plusvalore. sono il risultato di studi ventennali, iniziati nel 1844 a parigi e distillati negli anni con rigore scientifico. per chi desidera conoscere e capire il ruolo e i limiti della scienza economica della borghesia prima e dopo la sua conquista del potere politico, la lettura delle pagine di marx non ha sostituti. sul piano teorico, la storia delle "teorie sul plusvalore" e` una splendida applicazione del materialismo storico al campo delle relazioni fra le classi principali e dei riflessi che le loro lotte hanno avuto nella formazione del pensiero economico. sul piano politico, pone il concetto del "plusvalore" come una netta linea di demarcazione con l`opportunismo. la battaglia teorica delle "teorie sul plusvalore" ha ancora molto da insegnare alle nuove generazioni del marxismo.