nel calendario della francia rivoluzionaria, germinale e` il mese della fioritura, del rinnovamento della natura. un titolo ricco di delicate suggestioni, quindi, per il tredicesimo romanzo del ciclo dei rougon-macquart, che sembra pero` cozzare con l`ambientazione cupa e dolorosa e con i toni a tratti di feroce polemica della narrazione. etienne lantier, figlio di gervaise macquart, trova impiego nelle miniere del nord della francia, all`epoca della prima rivoluzione industriale. sconvolto dalle durissime condizioni di vita dei minatori, etienne organizza la resistenza, ma lui stesso, insieme alla ragazza di cui e` innamorato e al rude amante di lei, finira` per rimanere intrappolato in una galleria. in apparenza un fallimento, l`eccidio di lavoratori con cui lo sciopero si chiude e` in realta` il primo seme di quella primavera della giustizia e dell`uguaglianza tra gli uomini evocata dal titolo. pubblicato nel 1885, germinale e` uno dei romanzi piu` celebri di zola, se non di tutta la letteratura francese dell`ottocento; un accurato affresco storico ma soprattutto un esempio indimenticabile della potenza narrativa di zola. lo disse oscar wilde: "in germinale c`e` qualcosa di epico". la postfazione e` di henry james.
nel portogallo del primo settecento dominato da inquisizione e auto da fe`, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: giovanni v re di portogallo, che per la grazia ricevuta di un erede avvia la faraonica costruzione del convento di mafra; padre bartolomeu lourenco de gusma`o, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravita` con una macchina per volare; baltasar mateus il sette-soli, ex soldato monco di una mano; blimunda la sette-lune, giovane dotata di poteri occulti che a baltasar si lega di tenacissimo amore; e il musicista domenico scarlatti. in questo prodigioso romanzo storico e d`invenzione, utopia e morte, riso e tragedia, affresco corale e struggente vicenda personale, immaginazione sfrenata e spirito critico si coniugano nella voce, ironica e compassionevole assieme, del narratore messo di fronte all`ipocrisia e all`arroganza dei tempi, ma anche ai primi sintomi di un rinnovamento sociale e culturale.