
i funerali di giovanni paolo ii nell`aprile del 2005 hanno segnato una data indelebile: quelle immagini diffuse per il mondo dicevano a tutti che il cattolicesimo aveva una forza vera, parlava ancora alle folle, nonostante la crisi della liturgia, il calo delle vocazioni, lo svuotarsi delle chiese, gli scandali, il presunto trionfo di una modernita` laica, senza dio. neuhaus quel giorno c`era e da quell`emozione e` nato questo libro, resoconto della sua conversione.



non e` strano che patrick leigh fermor dicesse di tenere questo libro "vicinissimo al cuore". all`inizio degli anni trenta leigh fermor aveva infatti attraversato, diretto a costantinopoli, la transilvania, ricavandone la materia forse piu` calda per il suo grande libro di viaggi, tra i boschi e l`acqua. per william blacker, tuttavia, quella stessa regione dell`attuale romania sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. blacker la visita quasi per caso poco dopo la caduta del muro e, incantato da tutto cio` che vede, decide di stabilirsi nel suo distretto piu` remoto, il maramures, adeguandosi a uno stile di vita immutato da secoli. ma il demone dell`irrequietezza lo attrae presto piu` a sud, dove le montagne digradano nelle colline della terra dei sassoni. qui blacker trova un mondo completamente diverso, e assai piu` movimentato. i lindi e inappuntabili sassoni sono in gran parte emigrati in germania, e nelle loro case si e` insediato il popolo degli zingari, la cui capacita` di inventare storie, per poi impersonarle, colpisce almeno quanto l`incapacita` di districarsene. da qui in poi - da quando cioe` nella vita di blacker entrano natalia e marishka, due sorelle diversissime, e ugualmente indimenticabili quella che era cominciata come una serena elegia su un`europa scomparsa si trasforma in una rapsodia zigana: a volte languida, a volte scatenata, ma alla quale in ogni caso e` impossibile non abbandonarsi.






vent`anni fa, un`estate in riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel ponente ligure. figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua eta`, il ragazzo aspetta come ogni anno "l`ospite dell`estate, l`ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da new york per lavorare alla sua tesi di post dottorato. ma oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. anche elio ne e` irretito. i due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. e tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all`estasi. "chiamami col tuo nome" e` la storia di un paradiso scoperto e gia` perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finche` elio e oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".