


nelle immense lande delle zone, strani reami che circondano la terra, si sta per celebrare un`unione le cui conseguenze potrebbero cambiare per sempre il destino del pianeta. la zona tre, un paradiso pacifico e matriarcale, e` guidata da una mite regina, mentre la confinante zona quattro e` una terra abbandonata alla guerra e al caos, schiacciata dal dominio del brutale re guerriero ben-ata. il matrimonio tra i due, che rappresentano gli estremi princi`pi di femminilita` e mascolinita`, minaccia di destabilizzare l`intero impero galattico e i reami delle zone.


"verso la fine del 1924, sulla vetta dove nietzsche aveva avuto l`intuizione dell`eterno ritorno, lo scrittore russo andrei belyj fu colto da una crisi nervosa nel constatare l`inarrestabile avanzata della lava del supercosciente. quello stesso giorno e alla stessa ora, a non molta distanza da li`, il musicista edgar vare`se cadeva improvvisamente da cavallo mentre, per scimmiottare apollinaire, fingeva di accingersi ad andare in guerra. a me sembra che quelle due scene siano state i pilastri su cui fu edificata la storia della letteratura portatile. una storia europea, alle origini, e leggera quanto la valigia-scrittoio con la quale paul morand percorreva su treni di lusso la luminosa europa notturna: scrittoio mobile che ispiro` a marcel duchamp la sua boite-en-valise, senza dubbio il tentativo piu` geniale di esaltare il portatile in arte. la cassetta-valigia di duchamp, che conteneva riproduzioni in miniatura di tutte le sue opere, si trasformo` rapidamente nell`emblema della letteratura portatile e nel simbolo in cui si riconobbero i primi shandy."

la storia puo` essere raccontata cosi`: george e jean hanno fatto nella vita tutto quello che dovevano. una casa, due figli adulti, un nipotino. ora che george e` andato in pensione, l`ultima stagione della vita si apre placida davanti a loro: cosa mai potrebbe venire a scuotere lo loro solide conquiste? ma la stessa storia puo` essere raccontata in altro modo: george e jean hanno fatto nella vita tutti gli errori che potevano. hanno allevato una figlia debole che non riescono ad aiutare e un figlio omosessuale di cui si vergognano, sono incapaci di comunicare tra di loro, si tradiscono con disinvoltura. la vita e` giunta quasi al capolinea, senza che niente, mai, li abbia costretti a una resa dei conti. ma quando meno se l`aspettano, un evento insignificante creera` una piccola valanga, che si alimentera` di altri eventi e problemi e segreti, fino a travolgere le vite di tutti quanti li circondano.

giulio busi, direttore dell`istituto di giudaistica della frei universitat di berlino, offre in questo volume un`esplorazione al tempo stesso reale e utopica dell`ebraismo e racconta i luoghi della diaspora contemporanea. dall`india agli stati uniti, passando per l`europa e il mediterraneo, egli fa una cronaca appassionata e insieme una lettura per vie traverse del fenomeno giudaico.






oriana fallaci odiava scrivere lettere perche` le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. eppure nessuno piu` di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da andreotti a nenni, da ingrid bergman a shirley maclaine, da henry kissinger a fidel castro. e ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche piu` minute, quasi sempre firmate, per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. le minute venivano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, e` stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle piu` significative per raccontare l`intera esistenza attraverso la sua viva voce. sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficolta` a sopportare il peso della distanza dagli affetti piu` cari. un`occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e cosi` sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d`amore in capolavori letterari. prefazione di edoardo perazzi.


in versi che scivolano uno sull`altro come onde, il poema dispiega lento i suoi temi, come un romanzo. parla della silenziosa preghiera dell`arte, della memoria che stinge come il colore dei dipinti. e dell`esilio, emblema di quel senso di estraneita` che alcuni si portano dentro ovunque, in ogni istante. come walcott (nobel per la letteratura 1992) e il suo conterraneo pissarro, separati da cento anni di storia, ma appartenenti entrambi a minoranze etniche e religiose, metodista il primo, sefardita il secondo. due esuli volontari, che hanno scelto i climi freddi di new york e di parigi. due artigiani dalle vocazioni parallele, devoti allo studio del paesaggio e della luce.



questo libro e` un`autobiografia in forma di raccolta di aforismi, aneddoti e ritratti folgoranti, un manuale di conversazione e un manuale di scrittura, una rassegna ininterrotta di pagine perfette in uno stile senza tempo. ricostruisce il mondo di cui indro montanelli e` stato non solo testimone ma protagonista mettendo al centro il suo punto di vista, il suo sguardo, la sua voce: da` quindi particolare risalto ai testi intimi e non concepiti per la pubblicazione come i diari e le lettere, alle interviste, alle risposte ai lettori (
