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"dunque realismo! - proclama l`autore nella premessa al suo romanzo - e realismo vuol dire verita`, vuol dire ricerca di cio` che veramente succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia palpitante, studio della vita quale essa si mostra, senza rispetti umani e senza reticenze." e l`esortazione e` decisamente messa in atto nelle pagine del volume, che sono dense di vividi personaggi - primo fra tutti, la camaleontica protagonista nana`, che, partita da parigi, arrighi fa capitare "per caso a milano sullo scorcio del 1869" - e che fotografano un mondo, quello della milano della seconda meta` dell`ottocento, con la lucidita` di chi non e` disposto a nascondere proprio nulla. "...nana` giunta a milano non era piu` ne` poteva essere piu` la stessa donna ch`ella era a parigi. io l`ho conosciuta nei pochi mesi che stette nella mia citta`, l`ho studiata e ho trovato che il mutamento avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e che il mondo milanese che s`aggirava intorno a lei sarebbe stato un vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato da alcuno a portarlo innanzi ai lettori, fotografato a caldo in una fisiologia di costumi contemporanei."

un libro illustrato per ripercorrere vita e opera di manolo blahnik. artista visionario e poliedrico, gli interessi sconfinati di blahnik spaziano dal cinema all`architettura, dall`arte alla letteratura. in queste pagine, grazie a scatti appositamente realizzati, istantanee dei suoi diari, si spalanca davanti a noi il prodigioso immaginario da cui sono nate avveniristiche scelte cromatiche e tacchi deliziosamente scolpiti. tutto realizzato rigorosamente a mano, moltissimi i pezzi unici. con alcuni omaggi dello stilista ai suoi numi tutelari, fra cui anna piaggi, luchino visconti, giuseppe tomasi di lampedusa, diana vreeland, gore vidal e cecil beaton, e con i contributi di pedro almodovar, sofia coppola, gioacchino lanza tomasi, manuela mena marque`s, andre` leon talley.

una singolare caratteristica degli ormai numerosissimi studi sulle origini e le cause della grande guerra e` quella di trattare gli avvenimenti in modo settoriale. si e finito col trascurare quella visione d`insieme che serve a spiegare perche`, nonostante facessero parte entrambe della triplice alleanza, italia ed austria-ungheria abbiano continuato a militarizzare in reciproca opposizione i rispettivi confini. e soprattutto perche`, dopo mesi di sofferta neutralita`, l`italia abbia scelto di combattere assieme alle nazioni dell`intesa. in realta`, come dimostra questo documentato lavoro di leonardo malatesta, il nemico e` stato sempre quello, ovvero sin dal 1861 si snoda un coerente e mai interrotto fil rouge che, al di la delle cortine fumogene innalzate dalla politica, ha avuto al centro unicamente la pianificazione bellica verso la frontiera con l`austria ungheria e la svizzera.

il centesimo anniversario della guerra italo-turca, piu` comunemente conosciuta come guerra di libia, ha suscitato un interesse tutto sommato moderato sia tra gli studiosi, sia nell`opinione pubblica, poiche` nel 2011 la scena e` stata occupata anzitutto dalle celebrazioni per il 150? anniversario dell`unita` d`italia e a ridosso dagli impegni di studio ed editoriali in vista del centenario della grande guerra. tuttavia nello stesso anno sono stati organizzati quattro convegni: tre in ottobre, da parte del centro studi giolitti; dell`universita` di tor vergata con la societa` geografica, la societa` pesarese di studi storici e l`associazione di storia contemporanea; e nel mese successivo dalla luiss. sull`argomento si ricordano inoltre i numeri monografici de i sentieri della ricerca, organo del centro studi ginocchi di crodo e degli annali della fondazione ugo la malfa. e, presso il museo della guerra di rovereto, una mostra sulle cartoline della guerra di libia e un`altra sul periodo 1911-1931.

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