
da un luogo dove si e` volontariamente ritirata, una donna scrive a un`altra donna lettere che forse non arriveranno mai a destinazione o non saranno neppure spedite, nelle quali racconta se stessa, l`amore per il padre, le tentazioni d`incesto con la madre, gli amori segreti, la vita di collegio, i sogni e gli incubi, le tristi esperienze d`amore, se stessa.


e` la storia di un amore disperato e geloso, rivissuto a ritroso da una moglie assassina. e` una confessione di dolorosa chiarezza per raccontare un matrimonio di solitudine dove una donna, schiacciata da un diffuso senso d`inferiorita`, sopporta per anni la stramba relazione extraconiugale del marito finche` si accorge di possedere anch`ella un mezzo per fermare il vortice di riavvicinamenti e partenze, per impedire che lui vada via di nuovo. in appendice al libro una nota dell`autrice, la cronologia della vita e delle opere, la bibiografia essenziale e l`antologia della critica.



la svolta istituzionale e politica del 1946 rinnovo` profondamente l`italia, nel costume, nella cultura e nel linguaggio. le citta` erano piene di cumuli di macerie, ma nella pace ritrovata le speranze prevalevano. in quel bisogno di esprimersi, la lingua comune fu chiamata a rispondere a una pluralita` di impieghi e registri prima sconosciuta, e cosi` accadde anche ai dialetti. parte da questa volonta` di nuovo la "storia linguistica dell`italia repubblicana", che si propone di continuare fino all`oggi la "storia linguistica dell`italia unita" dedicata agli anni dal 186l al secondo dopoguerra. il libro racconta il quadro delle condizioni linguistiche e culturali del paese a meta` novecento: un paese contadino segnato da bassa scolarita`, analfabetismo, predominio dei dialetti. individua poi i mutamenti di natura economica, sociale, politica e le luci e le ombre di quel che e` avvenuto nel linguaggio: largo uso dell`italiano nel parlare, ma continua disaffezione alla lettura, nuovo ruolo dei dialetti, scarsa consuetudine con le scienze, mediocri livelli di competenza della popolazione adulta, difficolta` della scuola. l`ultimo capitolo, infine, mostra come tutto cio` incida sui modi di adoperare la nostra lingua: sul vocabolario e la grammatica che usiamo, parlando in privato o in pubblico, o scrivendo testi giornalistici, amministrativi e burocratici, letterari o scientifici.

"questa intervista ha provocato fin dalla sua prima pubblicazione reazioni contraddittorie - alcune perfino indignate - sia per le parole di marcel duchamp, sia per lo stile con cui ho ritenuto opportuno condurre il nostro dialogo. tali reazioni si spiegano con il fatto che molti presumono di detenere la verita` esclusiva su duchamp, e cosi` lo riducono, a loro uso personale, a una mummia asettica e muta. tutto questo ha dato come frutto articoli, persino interi libri, spesso astrusi, oscuri, tesi a interpretare un particolare di un`opera, una frase, un atteggiamento; e questo divertiva molto duchamp, sebbene in genere non si desse la pena di leggere quel che si scriveva su di lui. com`era dunque possibile, in presenza di queste glosse complicate, di queste sapienti decifrazioni che propongono chiavi di lettura sempre nuove e sempre divergenti e contraddittorie, tollerare che duchamp, "l`uomo piu` intelligente del xx secolo" secondo breton, abbia potuto dare delle sue opere, nella nostra intervista, "spiegazioni insignificanti, piattissime motivazioni"? com`era possible ammettere che avesse detto, concludendone la lettura, "tutto e` chiaro come il sole"? avrebbe significato accettare che duchamp avesse posato sulla sua opera e sulla sua vita uno sguardo lucido, dando delle sue "cose" spiegazioni semplici, concise, spogliandole da complessi pensieri riposti o da segrete intenzioni." (dalla postfazione di pierre cabaline)



giovanni e` un bambino di palermo. per il suo decimo compleanno, il papa` gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui e` stato scelto proprio giovanni. tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano palermo, e la storia di giovanni falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s`intreccia al presente di una citta` che lotta per cambiare. giovanni scopre che il papa` non parla di cose astratte: la mafia c`e` anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed e` una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. eta` di lettura: da 8 anni.